Mafia a Bari, arriva la commissione. La direttiva ai dipendenti: «Massima collaborazione, lo ha chiesto Decaro»

Mafia a Bari, arriva la commissione. La direttiva ai dipendenti: «Massima collaborazione, lo ha chiesto Decaro»
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Venerdì 22 Marzo 2024, 18:56

La porta di tutti gli uffici comunali alle richieste dei commissari inviati dal Ministero deve essere «spalancata». È la richiesta che il sindaco Antonio Decaro ha inoltrato formalmente al direttore generale del Comune, Davide Pellegrino. Quest’ultimo ha poi inviato una nota a tutti i dirigenti per trasmettere il messaggio del primo cittadino. «Negli ultimi giorni – si legge nella lettera del direttore generale - il Comune di Bari e le sue attività sono entrate al centro dell'attenzione mediatica nazionale oltre che locale. In particolare, è stato reso noto l'imminente accesso di una commissione nominata ai sensi dell'articolo 143 del Testo unico degli Enti locali, allo stato non ancora insediata». 

La circolare

«La notizia – continua la nota -  ha suscitato un clamore che tuttavia non deve minimamente influenzare le attività amministrative dell'Ente.

Anzi, in tale prospettiva ed in adempimento ad una richiesta formale del sindaco indirizzata al sottoscritto, si invitano tutte le articolazioni dell'Ente a fornire la più ampia ed incondizionata collaborazione alle richieste di detta commissione, allorquando sarà nominata e comincerà i lavori, nello spirito che ha sempre contraddistinto il Comune di Bari nel corso dello svolgimento di attività di controllo, da chiunque promosse». E si conclude: «Nella certezza che sarà dato puntuale adempimento a tale invito». 

Già all’indomani della telefonata del ministro Matteo Piantedosi al sindaco con la quale si annunciava l’istituzione di una commissione per valutare lo scioglimento del Comune di Bari, lo stesso Decaro aveva assicurato che le porte del Comune sarebbero state aperte. «Io indosso la fascia tricolore e aspetterò serenamente gli ispettori della prefettura. Ci metteremo a disposizione, non abbiamo niente da nascondere – aveva detto Decaro - Non c'erano neanche le condizioni per avviare la commissione. La accetto perché rappresento le istituzioni, ma è un eccesso». E alla domanda se ci sono «carte tenute coperte finora?», la risposta è sempre stata  secca:  «No, la commissione non può acquisire ulteriori informazioni rispetto a quelle che ha». Sotto accusa anche l’attuale norma che permette «al ministro, con il prefetto e il Consiglio dei Ministri, di decidere la vita di un Consiglio comunale senza la possibilità di contradditorio».

I commissari quindi  avranno uffici e archivi aperti  per qualsiasi indagine che vorranno portare avanti. Per Decaro resta comunque un’operazione prettamente politica quella dell’invio della commissione d’accesso.  “Stranamente, nonostante le parole del Procuratore che ha detto che l'amministrazione comunale  ha sempre contrastato la criminalità organizzata, nonostante il fatto che io stesso sia sotto scorta, viene inviata una commissione d’accesso", ha detto  ancora il sindaco criticando duramente il centrodestra. “Per un ente locale è inquietante vedere parlamentari del centrodestra che vanno nella stanza del ministro, fanno una fotografia e comunicano di aver chiesto al ministro di nominare una commissione per poter sciogliere il Consiglio comunale di Bari – ha proseguito Decaro in più occasioni  - magari omettendo di dire allo stesso ministro che il consigliere comunale che era stato arrestato era stato eletto nelle file del centrodestra, non nella mia parte politica”.

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