Salento, per lo scalo merci di Surbo servono ancora 14 milioni

Deliberato otto mesi fa, il rilancio dello Scalo è ancora fermo sulla carta

Lo scalo merci di Surbo
Lo scalo merci di Surbo
di Pierpaolo SPADA
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Martedì 4 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:27

Deliberato otto mesi fa, il rilancio dello Scalo merci di Surbo è ancora fermo sulla carta. E intanto vien fuori che per eseguire il progetto occorreranno altri 14 milioni di euro in aggiunta ai 10 già stanziati nel Contratto di programma Mit-Rfi 2022-2026 con l’approvazione del Cipess. Lo ha rivelato il 22 marzo l’amministratrice delegata e direttrice generale di Rete Ferroviaria Italia (Rfi), Vera Fiorani, in audizione alla Camera (commissione Trasporti) e in risposta al deputato di Forza Italia, Andrea Caroppo che le aveva chiesto contro sullo stato delle risorse e degli investimenti. 

I primi 10 milioni ad agosto 2022

I primi 10 milioni di euro furono stanziati ad agosto 2022 su pressing dell’ex viceministro a Infrastrutture e Trasporti, Teresa Bellanova, durante il Governo Draghi, per finanziare la prima fase del rilancio dello piattaforma logistica in disuso dal 2009, comprendente - ha ribadito Fiorani - il ripristino e l’allungamento di 5 binari tronchi con funzione di carico/scarico container e semirimorchi, la realizzazione di un’area di stoccaggio, un’area parcheggio semirimorchi, la riqualificazione dei presenti fabbricato a uso ufficio, accessorio e per magazzino coperto.

La fase “2” - per la quale la manager di Rfi ha indicato in 14 milioni di euro il valore della relativa «stima economica preliminare, da consolidare in sede di progettazione» - prevede invece l’allungamento dei binari potenziati nella fase “1” tale da garantire l’accesso e l’uscita di treni con lunghezza massima pari a 740 metri con possibile conseguente necessità di espropri e di realizzazione di una nuova viabilità di accesso.

L'incontro prima del bando per la vendita

Tutti elementi già emersi durante il confronto che precedette la pubblicazione del bando per la vendita dello Scalo andato deserto nel dicembre 2021. 
«Entrambe le fasi richiedono interventi di upgrading infrastrutturali e tecnologici della stazione di Surbo, ovvero l’impianto che realizza il collegamento ferroviario dello Scalo con l’infrastruttura Ferroviaria Nazionale. La copertura economica per ulteriori fabbisogni economici - ha concluso - sarà da programmare nei successivi aggiornamenti al Contratto di programma», ha spiegato la stessa ad di Rfi. Che per l’occasione nulla, invece, ha riferito rispetto all’ipotesi progettuale di affidare al Polo Logistica (società controllata) la riattivazione immediata di una parte dello Scalo, resa nota nei seguenti termini su queste pagine da Ferrovie dello Stato (Fs) un mese fa: «Stiamo ragionando sulla riattivazione di una parte dello Scalo da parte del Polo Logistica nelle more dei futuri interventi di ammodernamento in corso di progettazione».

L'impegno a reperire i fondi 

Dal canto suo, Caroppo coglie gli input offerti da Vera Fiorani, anzitutto, per assumere l’impegno a contribuire al reperimento dei 14 milioni di euro: «Ci attiveremo da subito i tal senso», assicura. Poi il parlamentare salentino sollecita Rfi a investire le risorse già disponibili (i 10 milioni di euro). E, intanto, invita le istituzioni tutte a riflettere sull’opportunità di irrobustire la domanda di trasporto merci attraverso l’incentivazione di investimenti nel Salento: «Se infatti gli indici di produzione di questo territorio non cresceranno in maniera consistente l’esigenza di riaprire lo Scalo non avrebbe ragion d’essere». Si inserisce in tale prospettiva anche l’auspicio espresso dallo stesso Caroppo relativamente all’inserimento dello Scalo di Surbo nell’area della Zes Adriatica Puglia-Molise, dalla quale - come ha riferito Fiorani alla Camera - al momento la piattaforma logistica risulta esclusa. «L’opportunità dell’inserimento - osserva il deputato - potrebbe scaturire dalla riperimetrazione della Zes Adriatica», che il commissario Manlio Guadagnuolo ha da tempo richiesto al governo e per la quale attende ancora il relativo decreto del premier Giorgia Meloni. Tuttavia, interpellato sul punto da Quotidiano, il commissario mette in risalto un elemento che smonta subito il “caso”: «Nel perimetro salentino della Zes Adriatica Puglia-Molise è già compresa un’area al servizio dello Scalo di Surbo che, a sua volta, in quanto infrastruttura - dice il manager pugliese -, non necessità di inserimento diretto nella Zona economica speciale».

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