Lecce, alla nascita pesava solo 750 grammi: «Mamma e papà venite a prenderla». Ma la piccola muore poco dopo

Lecce, alla nascita pesava solo 750 grammi: «Mamma e papà venite a prenderla». Ma la piccola muore poco dopo
di Erasmo MARINAZZO
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Sabato 9 Ottobre 2021, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:41

Il miracolo della vita sembrava compiuto, nonostante la bimba fosse nata solo dopo 25 settimane di gestazione e pesasse 750 grammi. Affidata per due mesi e mezzo alle cure del personale del reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, stava per arrivare il giorno tanto atteso dai suoi genitori, una coppia di Nardò intanto presa anche dalla nascita della sorella gemella trasferita a Bari perché fosse sottoposta ad alcuni controlli.
Quel giorno invece si è trasformato in una tragedia: per cause che sta accertando l'inchiesta della Procura di Lecce, la bimba è deceduta. Sembrava stesse bene, pesava due chili.
Un'inchiesta penale sì, perché i genitori hanno presentato una denuncia-querela ai carabinieri.
Dodici i medici indagati nel fascicolo aperto dal pubblico ministero Roberta Licci per le ipotesi di reato di omicidio colposo e di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.


Punto di partenza sarà l'autopsia affidata al medico legale Alberto Tortorella che ha intanto registrato un rinvio da ieri a martedì: nel corso delle operazioni di conferimento, uno degli avvocati degli indagati ha fatto presente che nell'avviso di garanzia mancava il medico che ha sottoposto la piccola agli esami radiologici. Da qui la necessità di disporre un rinvio per consentire anche a questo medico - come agli altri - di difendersi nominando un legale e un consulente.
Le indagini stanno dunque muovendo i primi passi per fornire una risposta alla disperazione della coppia di genitori che il 29 settembre era pronta ad abbracciare per la prima volta una delle gemelle nate l'11 luglio. Il parto prematuro aveva comportato la necessità di affidarla alle cure degli specialisti di Terapia intensiva con la consapevolezza dei problemi insiti alle sole 25 settimane di gestazione.


Tuttavia con il passare dei giorni le terapie si sono rivelate efficaci con piccoli ed a volte impercettibili segni di crescita che giorno dopo giorno hanno alimentato la speranza di essere in buone mani e che la loro bimba presto avrebbe lasciato il reparto. Dopo un'estate segnata dalla necessità di seguire non una, ma due bimbe nate premature, il 25 settembre era arrivato l'annuncio che mamma e papà attendevano da sempre. Una liberazione. La fine di un incubo: il giorno dopo la bimba sarebbe stata dimessa. Una procedura che implicitamente ha comunicato il superamento di quei problemi che hanno tenuto la piccola in ospedale per due mesi e mezzo.
Una decisione che ha preso di sorpresa questa coppia, anche perché intanto faceva spola da Bari per restare vicina all'altra gemella. Da qui la richiesta di posticipare le dimissioni di qualche giorno, il 29 settembre. La giornata più felice si è invece trasformata nella giornata della disperazione: la bimba, dopo aver mangiato, ha cominciato a vomitare.
Un'anomalia che ha convinto i medici a revocare le dimissioni per tenerla sotto controllo. Sono state effettuate delle analisi che in serata hanno dato tutte esito negativo: tutti nella norma, i valori. Sembrava dunque un problema assolutamente superabile, ma con il passare delle ore il quadro clinico si è aggravato. E poco prima delle 7 del 30 settembre la piccola è morta.
Per cause incomprensibili agli stessi medici, tant'è che dal reparto è arrivata la richiesta alla Asl di disporre l'autopsia. La presentazione della denuncia-querela ai carabinieri ha fatto sì che dovrà essere l'autorità giudiziaria, e non l'Asl, a chiarire perché quello che sembrava un semplice rigetto del cibo ha innescato un peggioramento rivelatosi irreversibile.
A difendere i medici gli avvocati Massimiliano Petrachi, Mino Miccoli, Sabrina Pascali e Vincenzo Scalini, l'autopsia è prevista per martedì.

A rappresentare i genitori, invece, gli avvocati Michelangelo Petea e Teresa Rositano.

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