Set colorati e design locale, la scommessa di CanUdis

Set colorati e design locale, la scommessa di CanUdis
di Alessandra LUPO
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 18:48

Si chiama CanUdis e a dispetto del nome che fa pensare a un'isola dell'Egeo nasconde una duplice radice: quella anglosassone del gioco di parole (can you do this?) e la voglia di upgradare la creatività del proprio territorio, rompendo uno schema e dando anche ad altri la possibilità di far parte del progetto.
Questa piccola ma grande realtà nasce a Galatina, nelle vie di uno dei borghi antichi più interessanti del Salento, dove Gloria Colazzo, 27 anni e una passione per l'interior design, il colore e la sperimentazione, decide di mettere in piedi il suo laboratorio. Anche in questa esperienza galeotto fu il lockdown e il ritorno forzato a casa per qualche tempo. «Tre anni fa tornai a casa per una vacanza - racconta Gloria -, era il 2020 e mi ritrovai con questa struttura di fine 800 che volevo assolutamente ristrutturare. Il progetto è iniziato con me come committente. Avevo raccolto idee in giro per il mondo, anche l'utilizzo del colore che avevo mutuato dall'America Latina e che da noi è spesso guardato con un certo timore rappresentava per me una sfida. Così ho iniziato».

 

Casa vacanza, set e showroom


CanUdis è un sistema di appartementi multifunzionali, pensati come casa vacanza, studio di posa o spazio espositivo. All'interno infatti scenografia e design, con un sapiente utilizzo della luce, fanno di ogni ambiente un potenziale set fotografico ma anche un spazio dove altri creativi possano esprimere loro stessi. A Natale infatti sotto le volte variopinte e le palette a contrasto si trovavano le opere calligrafiche di Marta Lagna, audace interprete degli spazi. Ma anche i quadri dalle cromie acide di Lisio Ferri, e così via. Il motivo di tanta contaminazione sta nella storia stessa di Gloria che dopo lo Ied si trasferì a Madrid per lavorare nel cinema, ma l'idea di creare spazi con un'atmosfera narrativa è stata il suo sogno da seguire a ogni costo. Così è tornata a casa. «Una volta tornata ho iniziato ad aprire vari cantieri per ristoranti, locali e alberghi. E piano piano di abitazioni. Quello che faccio è tradurre in comfort visivo il mio utilizzo del colore, spesso sfatando anche qualche tabù resistente tra i progettisti e i committenti. Ho creato provocazioni forti - prosegue -: rosso in camera da letto (ma con tonalità a metà tra magia e stravaganza). Il riassunto del mio concept è negli appartamenti di CanUdis: can you do this è una domanda provocatoria, una sfida a mettersi in gioco, sperimentare e aprirsi al nuovo, al "diverso" e senza dubbio al bello. Ed è questo ciò che ho fatto, lanciarmi per prima in questa sfida! Durante la progettazione - prosegue Gloria - non ho pensato tanto a dove mi trovassi, volevo solo realizzare un posto diverso, multifunzionale e magico. Fortunatamente nonostante abbia un po' sconvolto le architetture tipiche e tradizionali, la reazione di chi ci è entrato o ha partecipato ad un evento è stata di stupore. Sia per la ristrutturazione, che seppur forte e decisa ha conservato i dettagli storici, che per gli eventi ambientati in modo inusuale in tutte le stanze dell'appartamento, dalla cucina al bagno». La seconda parte della mia "missione" è valorizzare il design salentino creando connessioni con artisti e artigiani locali, dando agli ambienti di Canudis un ruolo fondamentale, ospitare e diventare showroom del design made in Salento. «In tal modo, arredando gli spazi con oggetti progettati "su misura" si potrà dare vita ad ambienti camaleontici e arredi con una seconda vita». Ultimo ma non per importanza, il sistema di appartamenti rivede anche il concetto di struttura ricettiva, creando un'esperienza di ospitalità innovativa per un turismo più creativo e curioso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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