Coronavirus, positivo il titolare di un locale: «Ha ospitato tifosi dell'Atalanta». Poli Bortone: «Il sindaco si dimetta». Ma il ristorante smentisce

Coronavirus, positivo il titolare di un locale: «Ha ospitato tifosi dell'Atalanta». Poli Bortone: «Il sindaco si dimetta». Ma il ristorante smentisce
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Giovedì 12 Marzo 2020, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 14:16

«Nella pizzeria, prima della partita con il Lecce, c'erano tifosi dell'Atalanta»: lo sostiene l'emittente Sportitalia, che ha raccolto la testimonianza di alcuni supporter della squadra nerazzurra, in trasferta nel capoluogo salentino poche settimane fa. Una notizia risultata da approfondire perché a pranzo quel locale resta chiuso e alcuni supporter vi si sarebbero recati a cena e l'altro - in cui i supporter avrebbero pranzato il giorno della partita - non ha alcun problema di salute.

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Quel match fu preceduto da molte polemiche e diverse critiche alle istituzioni, perché fino all'ultimo - nonostante i dubbi sollevati dalla stessa Us Lecce - non si sono ottenute indicazioni precise sul fatto che la partita dovesse essere giocata a porte chiuse o aperte alla luce della zona di provenienza dei tifosi dell'Atalanta, Bergamo appunto, fra le più colpite dal coronavirus. 

LA PRECISAZIONE
L'avvocato Raffaele Di Staso - legale della Pizzeria La Perla di Lecce - fa sapere che la foto pubblicata a corredo della notizia sul gestore risultato infetto si riferisce in realtà al ristorante la Perla il cui titolare è in ottima salute. In occasione dell partita contro il Lecce alcuni supporter dell'Atalanta hanno pranzato nel locale ma né il titolare né lo staff hanno contratto il virus.
 



LA POLEMICA
Poli Bortone attacca Salvemini
«Se è vero - scrive la consigliera di minoranza, già senatrice, Adriana Poli Bortone - che ci sono stati tifosi dell'Atalanta nel locale di proprietà dell'uomo positivo al Covid 19, ancora una volta ci convinciamo della superficialità con cui il sindaco Carlo Salvemini ha affrontato il pericolo del coronavirus nella nostra città. Ricordiamo la totale incuranza in consiglio comunale quando, per tempo, ponemmo il problema della prevenzione preoccupati del messaggio di assoluta superficialità che proveniva dalla sorridente foto del sindaco e dell'intera giunta in un ristorante cinese, quasi a sottolineare una forma di scherno verso chi avvertiva una giusta e corretta preoccupazione». 

«Fare adesso post categorici - prosegue Poli Bortone - è come mettersi l'anima in pace dopo essersi assolutamente spogliato delle sue prerogative di autorità sanitaria che al di là delle direttive nazionali e regionali avrebbe dovuto autonomamente mettere in atto in modo categorico e risoluto per la sicurezza dei cittadini e a tutela della loro salute. All'epoca, mi riferisco all'ingresso dei tifosi dell'Atalanta, avrebbe dovuto insistere in tutte le sedi opportune per evitare che venissero in città tifosi e persone provenienti da quelle che ormai erano zone rosse. Ma nessun cenno abbiamo avuto di questa sua importante competenza e funzione tant'è che tra le altre cose, non abbiamo notato nessun intervento di igienizzazione e sanificazione in città. Né precauzione alcuna, a partire dalla compresenza di almeno 30 persone in commissione, stampa compresa, in ambienti di pochi metri quadri. Insomma una superficialità totale di cui stiamo cominciando a pagare le conseguenze. Salvemini dovrebbe amettere la sua incapacità, fare una doverosa ammissione e un unico proclama: dimissioni. Mentre il virus si diffondeva in città (anche sabato e domenica i locali erano pieni zeppi di gente senza controlli di alcun tipo) lui era impegnato a discutere una delibera di dubbia legittimità sulla costruzione di un impianto di rifiuti».

A mezzogiorno la replica del sindaco Carlo Salvemini con una diretta Facebook da Palazzo Carafa
«Sono stato informato di dichiarazioni polemcihe riguardo una presunta ricostruzione del contagio legato alla tifoseria in occasione della partita casalinga - spiega il sindaco di Lecce - . Mi si attribuisce responsabilità per quanto accauto con toni anche violenti e sorprendenti e chiedono l mie dimmissioni. Non è il tempo delle polemiche: sono impegnato in questi giorni a garantire il bene dei miei concittadini, dei salentini e dei pugliesi. Invito a dichiarazioni responsabili quando si usano i social e forse incosapevolemente non ci si rende conto di creare sentimenti di paura e psicosi che non ci si può permettere in questo momento.
Ribadisco - prosegue Salvemini - che il sindaco non ha poteri di disporre provvedimenti che non sono riconosciuto nelle sue competenze, tutte disposizioni legate allo svolgimento delle partite e autorizzazioni di tifosi in trasferta erano nella mani del governo e non del sindaco».

 

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