Chiese aperte: "Basta ritardi, accordo da rinnovare anche per gli anni futuri"

Turisti al Duomo di Lecce
Turisti al Duomo di Lecce
di Paola ANCORA
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Martedì 7 Giugno 2016, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 20:21
L’accodo fra la Curia e il Comune per tenere le chiese aperte è approdata ieri nella commissione Cultura presieduta dal consigliere Roberto Martella. «E l’accordo, una volta definito anche l’impegno economico del Comune nel sostenere una parte delle spese, potrebbe essere valido anche per i prossimi anno, con un rinnovo periodico - dice Martella - che ci consenta di risolvere definitivamente il problema, evitando situazioni poco piacevoli e ritardi, come quelli registrati quest’anno, in una città che ormai accoglie ogni anno centinaia di migliaia di turisti».
 
L’idea, quindi, convidisa dai consiglieri comunali, è di estendere e regolamentare il patto stretto fra il vescovo Domenico D’Ambrosio e il sindaco Paolo Perrone. Un patto che prevede l’apertura delle sei chiese principali di Lecce per 143 giorni all’anno, non solo d’estate. Si tratta, in particolare, della Basilica di Santa Croce, della chiesa del Rosario, del Duomo, della chiesa di Sant’Irene, di quella di Santa Chiara e di San Matteo. Da giugno al 18 settembre, le sei chiese saranno aperte dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Dal 29 ottobre al 6 novembre, comprensivo del ponte di Ognissanti, le chiese resteranno aperte dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Ancora. Dal 3 all’11 dicembre, a cavallo dell’Immacolata quando ci sarà un lungo ponte di festa, apertura garantita sempre dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. E nel periodo delle feste natalizie, dal 16 dicembre all’8 gennaio 2017, le chiese saranno aperte sempre dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.
Centoquarantatre giorni di orario prolungato «per favorire - ha scritto il vescovo nella missiva inviata al Comune il 30 maggio scorso - la fruibilità artistica delle chiese. Certi di aver fatto cosa gradita nel favorire lo sviluppo turistico della nostra città - ha concluso monsignor D’Ambrosio - saremmo lieti se la sua amministrazione potesse elargire un congruo contributo». Contributo che, come ha spiegato il sindaco Perrone, è già stato individuato: l’assessorato alla Cultura si farà carico di coprire parte dei sovracosti che la Curia dovrà sostenere per aprire le chiese. La somma dovrebbe aggirarsi - secondo una prima stima degli uffici comunali - in circa 25mila euro.
«Gli uffici ci hanno riferito - continua il presidente della commissione Cultura, Martella - che sono in corso i conteggi per quantificare le somme da pagare alla Curia per il lavoro extra del personale». Dunque, una volta che la somma sarà calcolata con esattezza, l’accordo entrerà a regime. E i 143 giorni di apertura straordinaria delle chiese si aggiungeranno alle aperture domenicali e nei festivi, anche di sera, previste dal programma OpenDays di Pugliapromozione.
«Molto soddisfatto dell’accordo raggiunto tra Curia e Comune» si è detto ieri il consigliere dell’Udc, Luigi Melica, che nei mesi scorsi aveva sollecitato il sindaco Perrone a pagare alla Curia gli oneri di urbanizzazione secondaria mai versati e dovuti, in virtù di una legge regionale, perché il vescovado potesse far fronte all’impegno di tenere le chiese aperte, come si conviene a una città d’arte e turistica. «Ben venga il protocollo con i nuovi orari di apertura delle chiese del centro storico - dice Melica - ma non dimentichiamo che la chiusura delle chiese era dovuta al mancato pagamento da parte del Comune di tali oneri. Perrone - attacca Melica - si è mosso solo perché messo con le spalle al muro, temendo di dover versare alla Curia gli oneri pregressi».
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