Dal Salento a Foggia un patto "a cinque" tra atenei per rafforzare il ruolo delle università pugliesi, radicarne la presenza sul territorio e offrire agli studenti maggiori competenze da spendere al servizio delle imprese nell'era della transizione digitale. E non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale, della sostenibilità e della cultura dell'innovazione. Sono i molteplici obiettivi del Patto territoriale-Sistema universitario pugliese presentato nella mattinata di ieri in Rettorato, a Lecce, dal professore Enrico Ciavolino, responsabile scientifico del Progetto per UniSalento e delegato del rettore Fabio Pollice alla Promozione e ai finanziamenti per la ricerca. Un accordo dal valore di circa 113 milioni di euro per fare della Puglia l'incubatore di sviluppo dell'ICT del Mediterraneo, dove la tecnologia fungerà da supporto e alimento, ma i fulcri sono e resteranno, l'individuo, la società del presente e quella del futuro. Un patto che mette insieme i cinque atenei della regione (Università di Foggia, Università di Bari, Politecnico di Bari, Lum e Università del Salento) oltre a 150 enti, pubblici e privati. Dal turismo digitale alla mobilità sostenibile passando per le biotecnologie e la sicurezza per ridurre prima e tentare di colmare dopo il divario tra l'offerta di competenze sul territorio e la domanda di profili professionali richiesti dalle piccole e medie imprese per affrontare la transizione digitale.
I dettagli
La Lum, grazie all'istituzione della Scuola di Alta formazione per il Turismo digitale, si occuperà di sviluppare profili professionali innovativi e altamente specializzati per soddisfare i fabbisogni lavorativi relativi alla filiera del turismo, sopperendo al mismatch tra domanda e offerta nella valorizzazione offerta dalla digitalizzazione.
Il Politecnico di Bari, invece, punterà al rafforzamento del rapporto tra il sistema universitario e le imprese del comparto automotive per il loro potenziamento nel territorio regionale; creazione e potenziamento di profili di competenza necessari a sostenere la transizione del settore automotive e smart mobility. Di formare figure professionali che possano rispondere alle specifiche esigenze del mercato nel comparto biotecnologico e bioinformatico, se ne occuperà l'Università di Foggia, con un focus sulle tecnologie ICT e sulla loro applicazione alla salute dell'uomo e con particolare attenzione ai settori medico-farmacologici, agricoltura sostenibile, bioindustria e ambiente. Paradigma «Sicurezza Sostenibilità» per l'Università del Salento che attraverso diversi percorsi formerà esperti in grado di implementare soluzioni di avanguardia nel progetto e nella gestione di interventi di riqualificazione e rigenerazione, potenziando le competenze territoriali nella gestione di infrastrutture critiche. Inoltre, verrà costituito un polo formativo di eccellenza per la formazione continua e la diffusione delle buone pratiche progettuali. Infine, l'Università di Bari supporterà e coordinerà le attività didattiche dei cinque atenei aderenti attraverso la piattaforma Open Apulian University.
Le attività del progetto mirano a formare due macro-tipologie di profili mirate, rispettivamente, alle organizzazioni che sviluppano soluzioni per il mercato ICT e alle organizzazioni che stanno affrontando una transizione digitale.