La "beffa" degli autovelox nel Salento, Vadrucci: «Un salasso anche per le aziende, ora basta»

La "beffa" degli autovelox nel Salento, Vadrucci: «Un salasso anche per le aziende, ora basta»
di Mattia CHETTA
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Domenica 11 Giugno 2023, 05:00

«Gli autovelox? Una minaccia economica non solo per migliaia di automobilisti che quotidianamente percorrono le strade salentine ma anche per le aziende, che oggi cercano di riprendersi dal periodo post-pandemico, dal caro-energia e dall’inflazione ma che devono fare i conti con le multe». Un punto di vista tranchant quello del presidente della Camera di Commercio di Lecce e vicepresidente di Unioncamere, Mario Vadrucci. Il numero uno dell’ente camerale sottolinea, inoltre, nella direzione della sicurezza stradale siano ben altri gli interventi da mettere a terra. A partire dalla manutenzione adeguata delle strade e dalla realizzazione delle quattro corsie lungo la Statale 275 Maglie-Leuca.

Presidente Mario Vadrucci, nella morsa degli occhi elettronici posizionati lungo le strade più trafficate del Salento non finiscono solo gli automobilisti ma anche e soprattutto le imprese che hanno la necessità quotidiana di muovere mano d’opera e mezzi. Le multe rischiano, dunque, di rappresentare un ulteriore salasso a carico delle aziende già alle prese con post pandemia, caro-energia e inflazione?
«Questa è una fotografia molto esatta anche perché le strade sulle quali sono installate queste apparecchiature sono tutte a quattro corsie, molto frequentate dalle imprese perché arterie di grande comunicazione, come la Lecce-Maglie e la Gallipoli-Lecce.

Partiamo però da una considerazione: i sindaci si pongono una giusta riflessione ma danno però una risposta parziale. Secondo me non è mettendo un rilevatore di velocità a un certo punto della strada e lasciando il resto dell’arteria sguarnita che si risolve il problema della sicurezza stradale. Ha più senso ciò che si fa sul versante ionico dove lungo tre tratti i tutor rilevano la velocità media. In questo caso l’operazione ha un senso, a maggior ragione se quel tratto è pericoloso o gli incidenti si susseguono».


I Comuni tuttavia rispediscono al mittente ogni accusa di volere fare cassa con gli autovelox e ribadiscono la necessità di questi apparecchi per la sicurezza. Hanno ragione gli amministratori oppure bisognerebbe puntare su altro per garantire la sicurezza?
«Come dicevo prima, i Comuni partono sicuramente da una giusta posizione solo che ritengo sia una risposta parziale perché, per esempio, la salute e la sicurezza stradale stia a cuore soltanto sulle strade a quattro corsie. Come ho letto su Quotidiano nei giorni scorsi, qualche associazione ha sostenuto addirittura che sulle litoranee le moto arrivino a farele corse oltrepassando i limiti consentiti. E nessuno ha in animo di installare tutor e rilevatori di velocità anche perché il traffico, lungo le litoranee, è scarso».

Presidente, lei stesso aveva definito “una maledizione” il recente rinvio dei lavori sulla 275. È proprio sulla 275 che il sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, ha presentato istanza per l’attivazione di un autovelox. Richiesta poi scartata perché quella strada è a sole due corsie. Un errore?
«Per il sindaco e amico Mario Pendinelli queste rilevazioni sono un po’ un ritorno al passato in quanto avviate quando lui era sindaco a Scorrano e le prime apparecchiature furono inserite proprio all’inizio della strada a quattro corsie. Ricordo anche quanto accaduto in un Comune salentino dove è stata assunta la decisione di installare l’autovelox e di rimuoverlo dopo alcuni mesi. Decisione difficile da interpretare senza considerare la volontà di fare cassa. Al netto di ciò, comunque, a me preoccupa che ci siano state 26 istanze presentate in prefettura e siccome attualmente gli autovelox attivi sono tre o quattro, si tratta di altri 20 occhi elettronici. Ciò significa militarizzare il territorio. Che qualcosa non vada è chiaro ed evidente, dunque. Il ministro Matteo Salvini e l’onorevole Andrea Caroppo comunque hanno comunicato revisioni della norma. Staremo a vedere». 

Ora al prefetto Luca Rotondi tocca il compito di approvare o meno i nuovi autovelox sulle provinciali. Ma resta il nodo delle strade che esulano dalla competenza prefettizia come la Brindisi-Lecce sulla quale l’apparecchiatura installata dal Comune di Trepuzzi è destinata a permanere. Come giudica questo doppio sistema di competenze?
«Credo che su strade di grande comunicazione la Polizia stradale debba regolare queste faccende. E sulle strade di competenza Anas non dovrebbero essere i Comuni a decidere. La 101, ad esempio, è distante dal Comune di Galatina circa sette chilometri. Quindi che ci sia un interesse del sindaco di Galatina sulla 101 è ovvio ma la distanza con l’arteria è notevole. In buona sostanza dovrebbe essere un’entità statale a decidere in questi casi, evitando la potestà dei comuni e la disparità con quelli dai quali non passano strade sulle loro porzioni di territorio. Inoltre, la nostra è una provincia con grandi flussi di traffico, anche degli stranieri. Quindi, è necessario avere un adeguamento della segnaletica, almeno in lingua inglese».
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