Svolta nelle indagini su un omicidio compiuto nel 2015, in provincia di Foggia, e ricollegabile alla sanguinosa faida del Gargano. È in corso, da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, l'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare per il delitto.
Gli arresti
Sono due le persone arrestate oggi per l'omicidio del 50enne Marino Solitro, ucciso il 29 aprile del 2015 con due colpi di fucile mentre rientrava nella sua abitazione, una villetta in località Molinella, lungo la strada tra Vieste e Peschici, in provincia di Foggia. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. L'indagine è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Foggia. Le due persone arrestate sono accusate, in concorso, di omicidio premeditato, porto illegale di armi da fuoco e ricettazione, aggravati dal metodo e dall'agevolazione mafiosa. Solitro, secondo quanto stabilito dalle indagini, fu ucciso con due fucilate e colpito alla testa con il calcio dell'arma. Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi sul movente dell'agguato che sarebbe riconducibile alla volontà di consolidare l'egemonia criminale del clan Raduano-Perna nel territorio di Vieste attraverso l'eliminazione della vittima, accusata di rifornirsi di stupefacente da canali diversi da quelli imposti dalla consorteria mafiosa e di avere fatto, in passato, ricorso alle forze di polizia per denunciare i comportamenti di un affiliato. I carabinieri hanno anche ricostruito la dinamica dell'omicidio, compiuto simultaneamente all'incendio doloso di due auto per creare un diversivo e far convergere le forze di polizia lontano dal luogo dell'agguato.
I fatti di sangue
La vittima dell'omicidio è Marino Solitro, il 50enne di Vieste ucciso con due colpi di fucile calibro 12 al petto la sera del 30 aprile del 2015 nel cortile della sua villetta in località «Molinella», a cinque chilometri dal centro abitato. I sicari, secondo quanto emerso all'epoca, lo aspettarono lungo il vialetto che conduce all'abitazione. Furono eseguiti tre stub, l'esame che serve a rilevare la presenza di polvere da sparo su pelle e indumenti. L'uomo aveva precedenti penali per spaccio di droga e reati contro il patrimonio. Solitro era noto alle forze dell'ordine: nel novembre del 2008 era stato ferito leggermente in un agguato messo a segno a Vieste; nel dicembre del 2010 fu invece arrestato dai carabinieri del centro garganico perché accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.