Donaera, una nuova favola nera

Il romanziere salentino presenta il suo terzo libro, edito da Bompiani, “La colpa è mia”. Presentazioni a Gallipoli, Lecce e Salve

Donaera, una nuova favola nera
di Adele Errico
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Aprile 2024, 09:33

Il titolo ha il senso di una confessione. Sussurrata, non declamata o urlata alle orecchie di chi, poi, dovrà punire. Una di quelle confessioni fatte a se stessi prima di dormire o con le ginocchia doloranti sulle panche di una chiesa, mentre le labbra si impastano di una preghiera incomprensibile.
"La colpa è mia" (Bompiani 2024) è l'ultimo romanzo di Andrea Donaera e, dopo "Io sono la bestia" (2019) e "Lei che non tocca mai terra" (2021) entrambi editi da NN editore è la terza "fiaba nera" dello scrittore e poeta salentino. Al centro sempre l'amore. Al centro sempre la morte. Bruno e Aby vi lascio con la curiosità di scoprire, con la lettura, l'origine di questo nome stanno insieme, vivono insieme in una casa in affitto. E Aby sta per morire. Ma quello che accade di incredibile, quando si viene a sapere che si sta per morire, è che, comunque, la vita, finché non si è morti, va avanti. E allora c'è l'affitto da pagare, ci sono i medici da consultare, c'è il lavoro. Bruno e Aby vanno avanti intricandosi e districandosi in questa loro relazione alla quale si è aggiunta questa nuova presenza, il fiato sul collo della morte incombente e a Bruno, che lavora come giornalista, viene affidata un'intervista a "Petrus_Gonsalvus_99", membro della comunità degli "incel": "involuntary celibates: uomini che esclusi dal gioco della seduzione fanno dell'odio per le donne la loro livorosa bandiera".
Negli incontri con Petrus, concordati allo scopo di realizzare l'intervista, Bruno prende parte a discussioni sul tema di una solitudine non voluta ma imposta, di un amore che si conosce solo nella sua assenza o molto peggio nel riflesso degli amori degli altri, di un odio iniettato dal rifiuto, che cresce e si prende il petto, le viscere, le mani, fino ad ammorbare il cervello. Da un lato c'è Petrus. Ma dall'altro c'è Aby: Bruno un amore ce l'ha. È quella ragazza "dai capelli strani" che si fa le camomille la sera, che studia gli autori americani, che ride a crepapelle se lui dice qualcosa di troppo serio, che si fa i selfie con il volto a metà, che sta per ore nella vasca da bagno. E che sta per morire: "Sarai una persona morta, morta davvero, succederà forse davanti a me, succederà durante una parte di vita vissuta insieme, non in un domani lontano e remoto e fumoso, morirai non come moriranno tutti, no, sarai morta davvero: tra pochi anni, forse mesi".
"La colpa è mia" descrive un mondo spaccato a metà. Da un lato quello di chi può ricevere il messaggio di una persona amata, chi può stringerle la mano, chi può condividere un pasto, un film, un letto. Un amore. Dall'altro chi ha il telefono che non squilla mai, chi ha mani fredde che possono solo stringersi l'una l'altra, chi mangia da solo, chi vede i film da solo, chi dorme inevitabilmente, dolorosamente, orribilmente - da solo. Bruno sembra spaccarsi a metà anche lui, dissolversi tra le due metà di questo mondo, i suoi contorni si fanno sfocati, come sul foglio bagnato i colori d'acquerello: "Quanto a me, io sono un acquerello./Mi dissolvo" scriveva Anne Sexton negli ultimi versi di una sua poesia. In una Lecce immobilizzata dal lockdown, Bruno deve "fare l'uomo" fare, non essere , incastrato nelle prerogative maschili di una generazione rotta, "inceppata", che vorrebbe andare avanti ma non può, impantanata com'è in retaggi che impediscono una metamorfosi autentica. Spesso l'idea di colpa ne innesca un'altra, per la logica degli opposti, quella di redenzione. E di perdono. A leggere questo romanzo ci si sente costretti a perdonarsi: le parole che non si sono dette, le persone che non si sono amate, i sogni per i quali non si è lottato.

Il mini-tour di presentazioni nel Salento

Dopo la prima assoluta presso la libreria Macaria di Gallipoli questa sera alle 19.30 il mini-tour del libro proseguire giovedì 11 aprile (ore 19:00 - ingresso libero) alke Officine Culturali Ergot di Lecce. Nell’incontro – promosso da Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro e Coolclub – l’autore dialogherà con Margherita Macrì. Dopo "Io sono la bestia" (2019) e "Lei che non tocca mai terra" (2021), entrambi editi da NNE, l'autore torna con un libro sulla sua generazione inceppata, sul nostro mondo ammalato di desideri inespressi nel quale coniuga in modo mirabile lo sguardo sul male e un'immensa tenerezza. Sabato 13 aprile alle 18:30 Donaera sarà sulla terrazza di Palazzo Ramirez a Salve, con Michela Santoro e le letture di Michela Leopizzi, per l'anteprima della decima edizione del festival "Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto".
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