Ecomafia e abusivismo, Brindisi terra a rischio: la classifica di Legambiente

Ecomafia e abusivismo, Brindisi terra a rischio: la classifica di Legambiente
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Martedì 25 Agosto 2020, 09:01
Ambiente violato: e i numeri, sciorinati da Legambiente, inchiodano anche la provincia di Brindisi dinanzi ai danni dell'abusivismo. Nella classifica dell'illegalità ambientale, la Puglia occupa il terzo posto con 2.854 infrazioni accertate, 751 sequestri effettuati, 2.669 persone denunciate e 8 arrestate. Quanto alle province, Bari, Foggia, Lecce, Taranto e Brindisi sono rispettivamente al terzo, sesto, decimo, undicesimo e sedicesimo posto con 711, 626, 473, 459 e 369 infrazioni accertate.

La Puglia, tra l'altro, si conferma base logistica per i traffici internazionali di rifiuti costituiti principalmente da rottami ferrosi, materiali plastici, rifiuti elettrici ed elettronici, carta, cartone e vetro che i trafficanti immettono nei circuiti illegali del riciclo. A favorire questi traffici ci sono i porti, per questo le città maggiormente coinvolte son Bari e Brindisi.
La lotta al mattone selvaggio, le inchieste sui traffici illeciti di rifiuti, il contrasto al bracconaggio e ai predatori della fauna marina, i sequestri delle cave abusive, l'impegno sociale nelle periferie urbane contro il degrado, sono così attività di salvaguardia del territorio sempre più necessarie.

Così anche quest'anno il Premio Ambiente e Legalità conferito da Legambiente e Libera ha incoronato l'impegno nel frenare ecomafie, corruzione e criminalità organizzata da parte di forze dell'ordine, magistratura, capitanerie di porto, associazioni e rappresentanti di istituzioni pubbliche. Alla sua XVI edizione, il riconoscimento è stato consegnato dal presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, e don Luigi Ciotti, presidente di Libera contro le mafie.

 Tra i riconoscimenti a livello nazionale, il Premio Ambiente e Legalità è stato assegnato al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari per l'operazione Bios, che a marzo scorso ha portato a 7 arresti domiciliari, all'obbligo di dimora per 9 persone e alla confisca di 4 società coinvolte in un traffico illecito di rifiuti, per un profitto di 26 milioni di euro. I soggetti indagati avrebbero trattato abusivamente 240mila tonnellate di rifiuti speciali conferiti da imprese campane e pugliesi, qualificandoli come compost e smaltendoli in terreni agricoli in provincia di Foggia.

«Il Premio Ambiente e Legalità è un doveroso grazie al fondamentale lavoro delle forze dell'ordine per la tutela dei cittadini e del territorio  ha detto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia  un riconoscimento all'impegno nel contrasto degli illeciti ambientali e nello scardinare le dinamiche dei settori ecocriminali. Purtroppo il rapporto Ecomafia raccoglie ogni anno cifre da capogiro fruttate in diversi comparti, dal cemento, all'agroalimentare, al traffico di rifiuti, che oggi è possibile contrastare con strumenti repressivi come la legge numero 68 del 2015. Legalità e ambiente sono un binomio imprescindibile, da onorare fermando chi avvelena la salute e ci priva di un futuro».

Secondo il rapporto Ecomafia 2019, la Puglia è seconda in Italia nel ciclo illegale dei rifiuti con 947 infrazioni accertate (l'11,9% sul totale nazionale), 828 persone denunciate, 6 arrestate e 269 sequestri effettuati; a livello nazionale, Foggia, Bari e Brindisi sono rispettivamente al secondo, settimo e ottavo posto con 310, 123 e 120 infrazioni accertate.
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