Un impianto per il trattamento della posidonia e dei rifiuti stradali: firmato l'accordo

Il progetto di A2A
Il progetto di A2A
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Sabato 5 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:33

Primo passo in avanti per la realizzazione dell’impianto di trattamento per i materiali derivanti dallo spazzamento stradale e dalla pulizia degli arenili all’interno della centrale ex Edipower, nota anche come Brindisi Nord. Nelle scorse ore, infatti, la giunta ha dato il via libera ad un protocollo d’intesa tra Comune, A2A ed Ager, l’agenzia regionale per i rifiuti, finalizzato proprio a condividere l’iter per la concretizzazione del progetto.

Il progetto

L’impianto, per il quale è previsto un investimento da 5 milioni di euro, consentirà di trattare circa 11 tonnellate all’ora di rifiuti urbani provenienti dall’attività di pulizia delle strade, effettuata con l’ausilio di autospazzatrici, e dalla pulizia degli arenili». I rifiuti raccolti durante la pulizia stradale, rappresentano mediamente circa il 3-4% del totale dei rifiuti urbani prodotti e sono costituiti da circa il 70% di frazione inerte, il 22% di frazione organica e il rimanente 8% da scarti misti e materiali ferrosi. Il materiale derivante dalla pulizia degli arenili, pari a circa 600 tonnellate per chilometro di spiaggia, è composto invece da sabbia fino dal 60% e, per il rimanente, da frazione organica di posidonia e piante acquatiche, da una frazione minerale e da rifiuti prodotti dall’uomo come plastiche e vetro. Il nuovo impianto sarà in grado di separare e recuperare queste diverse tipologie di materiale riducendo al minimo il ricorso alla discarica. I materiali che vengono recuperati possono così essere avviati ad un percorso di riutilizzo, in linea con i principi dell’economia circolare. Grazie alle migliori tecnologie disponibili, di cui il nuovo sito sarà dotato, sarà infatti possibile recuperare una frazione sino al 70% del materiale trattato: nel caso della sabbia potrà essere restituita alla spiaggia, contribuendo al contrasto dell’erosione costiera; nel caso di ghiaino, ghiaietto e sabbia rinvenuti nel materiale di spazzamento stradale si potrà destinare alla produzione di calcestruzzo, malte e prodotti bituminosi. L’impianto, come detto, sarà realizzato all’interno del perimetro della centrale Brindisi Nord e consentirà quindi l’utilizzo di infrastrutture già esistenti senza il consumo di nuovo suolo, contribuendo inoltre alla riconversione ecologica che interesserà il sito produttivo. Oltre alla realizzazione di questo impianto di trattamento, infatti, è prevista - ed è attualmente in fase di Valutazione d’impatto ambientale - la riconversione a gas della centrale, che utilizzerà per produrre energia otto motori endotermici a metano.


L'accordo e gli “sconti”

Il protocollo d’intesa tra Comune, Ager ed A2A parte dal presupposto che “è interesse delle amministrazioni coinvolte, promuovere, nell’esercizio delle proprie competenze e nell’ambito di una politica attenta alle tematiche di prevenzione ambientale, le iniziative dirette a favorire il recupero dei rifiuti attraverso progetti di economia circolare”. La legge regionale sul “Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali”, inoltre, prevede che proprio Ager possa sottoscrivere accordi con i gestori degli impianti privati. Infine, si legge nell’accordo, “per assicurare l’efficacia e la tempestività dell’infrastrutturazione del territorio, il progetto deve essere adottato mediante apposito Protocollo d’intesa diretto a disciplinare la tipologia di intervento, l’attività integrata e coordinata di Ager Puglia, Comune di Brindisi ed A2A Energiefuture, le modalità di esecuzione dell’intervento e la verifica dello stato di attuazione nel rispetto delle condizioni previste”. Da qui scaturiscono tutta una serie di impegni finalizzati tra le altre cose a “individuare un percorso comune che consenta l’autorizzazione e la realizzazione del Progetto, in un arco temporale quanto più ridotto possibile”. E questo è in particolare l’impegno messo nero su bianco dal Comune, che utilizzerà “forme di collaborazione e di stretto coordinamento con gli enti coinvolti negli iter autorizzativi, con il ricorso, in particolare, agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa”. Ager, dal canto suo, si impegna “a fare quanto possibile per includere il progetto, che assicurerebbe anche il rispetto del principio di prossimità oltre ad un trattamento rispettoso della valorizzazione e del recupero di materia in preferenza rispetto allo smaltimento, nell’ambito delle misure da adottare per migliorare l’efficienza ambientale delle operazioni di gestione dei rifiuti da inserire nel redigendo Piano regionale dei rifiuti”, definendo in collaborazione con A2A la quantità di rifiuti destinata all’impianto e le condizioni tariffarie. L’azienda, infine, si impegna tra le altre cose a sviluppare tecnologie innovative, mantenere un livello occupazionale adeguato, aggiornare costantemente le amministrazioni coinvolte, a stabilire una tariffa di favore per il Comune di Brindisi ed un ristoro ambientale di 5 euro per ogni tonnellata di rifiuti “provenienti da produttori ulteriori” rispetto al capoluogo.

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