Nuoto, mancano gli spazi ma gli atleti brillano in gara. La storia di Greta e Michael che arriva da Brindisi

Nuoto, mancano gli spazi ma gli atleti brillano in gara. La storia di Greta e Michael che arriva da Brindisi
di ​Antonio SOLAZZO
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Lunedì 15 Aprile 2024, 09:00

Nello sport come nella vita, i sacrifici - anche quotidiani - spesso pagano con traguardi importanti e soddisfacenti. A causa dell’assenza di spazi acqua nel capoluogo adriatico (con conseguente riduzione delle società agonistiche), gli atleti brindisini sono costretti ogni giorno a prendere pullman per spostarsi e, soprattutto, a riempire le loro agende con l’obiettivo di coniugare studio e allenamenti: il sudore, però, regala vittorie e soddisfazioni.

La storia 

È questo il caso di Michael Vitali e Greta Denti, giovanissimi nuotatori d Brindisi protagonisti di ottimi risultati nei campionati Italiani Giovanili di Nuoto (Criteria 2024) disputatisi nei giorni scorsi a Riccione.

I due atleti, infatti, hanno brillato nel torneo collezionando una medaglia di bronzo e cinque piazzamenti nella top 10, bilancio di prestigio che elogia il lavoro svolto dai ragazzi (e non solo). Il primo, all’età di diciotto anni, è salito sul podio nei 50 metri dorso con il tempo di 25’’43 che gli è valso il bronzo e, inoltre, ha chiuso all’ottavo posto nei 50 metri farfalla; la seconda, quindici anni, ha invece completato la kermesse con tre piazzamenti in top 10 dello stile libero chiudendo settima nei 400 metri (4’18.50) e nona nei 200 metri (2’02.84) e negli 800 metri (8’56.95). Si tratta di risultati importanti che acquistano un valore ancora più alto alla luce delle difficoltà strutturali riscontrate a Brindisi negli ultimi anni.

Michael Vitali, infatti, nuota a Nardò con l’Icos Sporting Club allenato da Max Di Mito, mentre Greta è in forza all’Enjoy Center S.S.D. di Cellino San Marco seguita da Maurizio Vilella. Il dato sposta nuovamente l’attenzione sulla crisi dello sport brindisino, in difficoltà - come spesso accade - per una questione di carenza nell’impiantistica locale. «In città si registra la carenza di spazi acqua dove potersi allenare, è un dato oggettivo che certifica un problema esistente da anni. È evidente che, con questi presupposti, società agonistiche e atleti si vedono obbligati a migrare altrove», spiega Mario Palmisano, presidente provinciale del Coni. Pesa, in questo scenario, anche lo stato di abbandono (ormai da anni) della piscina olimpionica affacciata sul mare nell’ex lido sottufficiali della Marina Militare, fotografia di un ormai noto problema strutturale. Nonostante i diversi tentativi di riqualifica, l’impianto versa ancora nelle stesse condizioni di degrado e, per questo motivo, è inagibile.

«L'amministrazione comunale oggi si trova di fronte alla sfida di gestire la carenza di piscine per il nuoto, non solo agonistico, ma anche quello che sarebbe opportuno praticassero le persone diversamente abili, avendo ereditato strutture come quelle della Masseriola e di Sant'Elia in stato di assoluto degrado», afferma l’assessore alle politiche giovanili e allo sport Lidia Penta. «La situazione economica del comune, attualmente in predissesto, impedisce l'avvio di investimenti significativi per il ripristino delle strutture sopracitate. Nonostante le difficoltà economiche, l’amministrazione è comunque consapevole dell'importanza dello sport e cerca soluzioni che non siano guidate esclusivamente dalla logica del profitto, ma anche da valori di inclusività. Nel frattempo, lavoriamo alacremente per superare il predissesto economico e dedicare maggiori risorse e attenzioni a tutti gli sport», conclude. Chi a Brindisi pratica nuoto ad alto livello, insomma, deve necessariamente spostarsi altrove per allenarsi con un tasso di spesa elevato per le famiglie. Il rischio di allontanarsi da questo sport, molto in voga nel capoluogo soprattutto negli anni passati, diventa sempre più concreto.
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