Crolla la falesia e la provinciale termina a picco sul mare: l'allarme del sindaco

Il mare “divora” la provinciale: la strada finisce sullo strapiombo
Il mare “divora” la provinciale: la strada finisce sullo strapiombo
di ​Cristina PEDE
4 Minuti di Lettura
Sabato 2 Dicembre 2023, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 07:03

Dopo il crollo della falesia a Cerano, un tratto di strada provinciale 87 termina a picco sul mare rendendone pericoloso il transito nonostante il divieto di transito evidente dalla presenza di una sbarra.
È conosciuto come “Belvedere”, il termine di quella strada che costeggia la centrale termoelettrica Federico II di Cerano, in un tratto di costa compreso tra San Pietro Vernotico e Brindisi. Un tempo, nei primi anni di attività dell’impianto industriale, era meta di visitatori, di pescatori, di sportivi. Poi pian piano il mare ha eroso la costa, avvicinandosi sempre di più al limite delle barriere e del card rail.

Video


Un pezzo di lamiera arrugginito a contrasto con l’azzurro del mare, pezzi di costone rimasti solitari a qualche metro dalla riva, tutt’intorno lo schiumaggio dell’acqua che avanza e che non si ferma di fronte a nessuna barriera. L’erosione ha cambiato totalmente l’assetto e l’aspetto della costa e avanza sempre più veloce; è questo lo scenario che si presenta al termine della strada che fa da bretella alla litoranea.

Poche centinaia di metri più a sud, un’altra bretella attraversa una rigogliosa vegetazione e sfocia sempre sul mare, a ridosso di uno storico lido che di recente è stato rimesso a nuovo. 

I vari sopralluoghi 


Proprio nei pressi del mare, lo scorso anno alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici della Provincia e del Comune di San Pietro Vernotico, avevano interdetto la circolazione. Era diventato tutto molto pericoloso, qualsiasi mezzo in transito rischiava di finire in mare. Un’interdizione venuta meno nel periodo estivo, quando la furia del mare è meno violenta e non si pensa più al pericolo dei crolli. «C’è un provvedimento di interdizione già dallo scorso anno – ha commentato il consigliere provinciale Michele Lariccia con delega alla Viabilità per la fascia sud di Brindisi – le segnaletiche e i cartelli vengono rimossi o divelti dalle intemperie, ma sono stati fatti i sopralluoghi e presi provvedimenti, tuttavia sono solo palliativi, l’unica soluzione agli effetti erosivi sono le barriere in mare».

Il progetto di messa in sicurezza


Il Comune di San Pietro Vernotico, come quello di Torchiarolo, si era candidato con vari progetti ai finanziamenti del Cis, i Contratti Istituzionali di Sviluppo che l’allora ministra per il Sud, Mara Carfagna, aveva deciso di far confluire nella protezione delle coste. Per San Pietro era stato approvato il progetto di messa in sicurezza della falesia dalla marina di Campo di Mare fino al lido Cerano ed altre opere di riqualificazione della marina. 
Un problema, quello dell’erosione che attanaglia anche le marine urbanizzate, soprattutto quelle torchiarolesi e che rischia di danneggiare le residenze estive a ridosso della battigia. «I progetti sono stati ammessi – ha commentato il sindaco di Torchiarolo, Elio Ciccarese - sappiamo quali sono gli importi dei finanziamenti ma il tempo passa e tutto cambia. Abbiamo chiesto la percentuale di anticipo prevista per il progetto definitivo e per l’avvio di cantierizzazione ma siamo di fronte a tempi biblici. Nel frattempo aumentano i costi delle materie e delle imprese e i Comuni sono sommersi da burocrazia che allunga di più i tempi; non sappiamo come far fronte all’urgenza degli interventi». Per il sindaco di Torchiarolo sarebbe auspicabile anche una progettualità centralizzata purché si attuino le misure di prevenzione e messa in sicurezza nel più breve tempo possibile: «Le mareggiate sono sempre più violente, la costa è già abbastanza compromessa, con il passare del tempo rischiamo di perdere definitivamente il paesaggio che caratterizza le nostre marine».
Si tratta inoltre di proteggere il territorio da seri pericoli per la popolazione come nel caso dell’oramai ex “Belvedere”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA