Il ciak diventa un affare: i trulli
e la Valle d'Itria come Cinecittà

Un set cinematografico al rione Commenda a Brindisi
Un set cinematografico al rione Commenda a Brindisi
di Carmen VESCO
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Domenica 6 Marzo 2016, 07:30
BRINDISI - Il cinema può servire a divulgare luoghi, a produrre indotto turistico, a fare da volàno per una conversione economica non facile, ma soprattutto potrebbe, se trattato con cognizione di causa, rappresentare il più grande investimento di una città. La recente fioritura del Salento è merito anche del cinema e dei registi di spessore internazionale che, come Ferzan Ozpetek, Edoardo Winspeare o Sergio Rubini, solo per citarne alcuni, se ne sono innamorati e lo hanno immortalato nelle loro pellicole. E una delle migliori occasioni per far valere tutta la sua “salentinità” Brindisi non poteva lasciarsela sfuggire. Negli ultimi anni i “ciak si gira” in terra messapica si sono moltiplicati se non triplicati.

Certo, è vero, non sempre la bella Brindisi è stata se stessa nei film che nei suoi luoghi sono stati girati, ma una vera attrice deve pur saper interpretare qualunque personaggio voglia il suo regista. Ciò che interessa in questo argomento è la ricaduta che ha la scelta che questi importanti registi compiono ogni volta che decidono di girare in un luogo. In termini di marketing territoriale non è difficile pensare quanto influisca che un signor Rubini o un Ozpetek si sia innamorato del Salento tanto da girarvi non solo alcuni scene ma interi film, e più di uno consecutivamente.

Il cineturismo è un fenomeno in forte espansione nel mercato turistico, caratterizzato da un'utenza che si reca in visita alle location cinematografiche e televisive. Questo neologismo è stato usato per la prima volta dall'ideatore del progetto Michelangelo Messina alla prima edizione dell'Ischia Film Festival.
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