Comunali, torna l’idea primarie: pressing delle civiche e summit Decaro-Emiliano

Comunali, torna l’idea primarie: pressing delle civiche e summit Decaro-Emiliano
Comunali, torna l’idea primarie: pressing delle civiche e summit Decaro-Emiliano
di Antonio BUCCI
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:45

Da una parte, c'è Michele Laforgia che preme sul pedale dell'acceleratore e scopre le carte sul programma. Dall'altra, il fronte largo di chi non ha alcuna intenzione di cedere al penalista ed ex presidente de “La Giusta Causa” la leadership della coalizione, in vista delle Comunali di giugno. In mezzo, un faccia a faccia, tra il governatore, Michele Emiliano, e il sindaco uscente, Antonio Decaro, a margine di un'iniziativa al teatro Petruzzelli e dall'esito ignoto.

«Presenteremo le nostre proposte anche a tutti i partecipanti alla Convenzione e agli alleati che già sostengono Michele Laforgia per la candidatura a sindaco di Bari», fanno sapere da La Giusta causa, annunciando la convention di oggi pomeriggio, nel birrificio sociale “Fuori Orario” della periferia di San Pio. «Anche questa assemblea è aperta e teniamo in particolare alla presenza di quanti hanno avviato insieme a noi il percorso della Convenzione e condiviso lungo questo percorso l'intento di contribuire alla costruzione di un programma progressista per la città, facendo convergere questo nostro lavoro in quello del tavolo della coalizione politica, che attende di tornare a riunirsi», precisano.

Insomma, nessun passo indietro ma la porta resta aperta anche al resto della coalizione.

L'impasse

D'altro canto, il tavolo dei big regionali dei partiti, riunito in via Gentile, a inizio settimana, non ha sbloccato l'impasse, rilanciando il “manifesto” per valori e linee guida del programma ma senza spostare tasselli nel risiko di nomination. O, a dirla con le parole del segretario cittadino del Pd, Gianfranco Todaro: «Così come non c'erano veti ieri, non ci sono liberatorie oggi. È emerso come non ci sia una figura che tenga unita la coalizione». 
E così, se l’“opzione Leccese” - capo di gabinetto uscente di Decaro - sembra non convincere ancora tutti, a riprendere quota è l'ipotesi di primarie. Ai civici più vicini al presidente della Regione l'ipotesi non dispiace. E non vale solo per quelli sotto il simbolo giallo di “Con”.

«Non faremo gli spettatori, non siamo disponibili a farlo e qualsiasi discussione dovrà essere preceduta da precise regole d'ingaggio. Nella prossima riunione, sono convinto che riusciremo a fare ulteriori passi in avanti, che vuol dire sintesi sui nomi dei candidati che si potranno mettere a confronto, in modo da accelerare i tempi», conferma anche Gianni Stea dei Popolari. È uno dei big sponsor dei gazebo: «Io lo chiamo “Patto per Bari”, con il quale coinvolgere elettori e cittadini baresi, devono scegliere loro e non noi, da noi possono arrivare indicazioni, non imposizioni», spiega. E pure da “Sud al Centro” tengono il punto, arrivando alle stesse conclusioni: «Siamo in attesa di capire se ci siano i presupposti per un candidato unitario e mi sembra che questa figura non sia emersa. Le festività ci daranno modo di riflettere e approfondire ma resta fermo il principio per cui, in assenza di un nominativo unico che vada bene a tutti, non ci siano alternative alla strada delle primarie», ribadisce anche Gianlucio Smaldone, presidente del secondo municipio e presidente della formazione, vicina all'assessora regionale ai trasporti, Anita Maurodinoia. Con tanto di timeline: «Se si dovesse riuscire, entro l'inizio del nuovo anno, a individuare una personalità in grado di unire, avremmo subito il nome. Se, invece, non dovesse avvenire, le primarie resterebbero strumento di democrazia. Se poi qualcuno è contrario alle primarie, perché ha paura di perderle, è un problema suo e un dato di fatto», aggiunge. Difficile che basti un brindisi a sciogliere le riserve, neppure a base di birra.

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