Caldo killer, record di morti a Bari: +42% tra luglio e agosto e il capoluogo pugliese è al terzo posto in Italia

Caldo killer, record di morti a Bari: +42% tra luglio e agosto e il capoluogo pugliese è al terzo posto in Italia
di Elga MONTANI
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Domenica 20 Agosto 2023, 05:00

Caldo killer a Bari. Almeno questo è quanto emerge dal report pubblicato dal ministero della Salute con i risultati dei sistemi di allarme, del sistema sorveglianza della mortalità giornaliera e degli accessi in pronto soccorso nel periodo dal primo luglio al 4 agosto di quest’anno. 
Stando ai dati del report nella città di Bari si registra un +42% di morti rispetto ai dati attesi (cioè la media ponderata degli ultimi cinque anni), il capoluogo puglese in questa particolare classifica si piazza al terzo posto in Italia dopo Reggio Calabria (+61%) e Campobasso (+53%). In generale è tutto il centro sud a registrare un aumento significativo della mortalità pari ad un +9%.

Le percentuali

Andando più nello specifico, come si evince dai grafici dell’andamento della temperatura e della mortalità giornaliera, tra le città del nord solo Bolzano, Brescia e Verona registrano picchi di mortalità in concomitanza dei giorni di incremento delle temperature. Mentre al centro-sud, in quasi tutte le città, Bari compresa, si osservano diversi giorni di incremento della mortalità associati ai giorni di ondata di calore. 

I numeri nel capoluogo pugliese


Vedendo meglio i dati di Bari è possibile notare che nel periodo in esame, ovvero come detto dal primo luglio al 4 agosto, sono stati ben nove i giorni in cui l’allerta era al livello tre (con due giorni di livello 2). I decessi totali sono stati 333. Nella classe di età che va dai 65 anni in su sono stati 311 i casi osservati, mentre erano 219 quelli attesi. Valore atteso che viene definito come «media settimanale sui dati di serie storica (considerando i 5 anni precedenti) della mortalità giornaliera e pesato per la popolazione residente, per tener conto dell’incremento della popolazione anziana negli anni più recenti».

Una differenza, su Bari, pari quindi a +92, e di conseguenza a quel +42% indicato all’inizio. Molte di queste morti coincidono con le giornate in cui si sono verificate ondate di calore, che hanno rappresentato circa un terzo dei giorni del periodo preso in esame, quando le temperature massime registrate hanno abbondantemente superato i 40 gradi. Nel report è chiaramente visibile come i picchi di mortalità nei soggetti over 65 coincidano proprio con la settimana in cui a Bari ci sono state le ondate di calore. D’altronde, al centro-sud le condizioni di rischio si sono protratte dall’8 luglio fino al 24-25 luglio, e l’ondata di calore è stata associata a picchi di temperatura apparente massima (o temperatura massima percepita) superiori ai 40 gradi, e le temperature eccezionali sono state associate ad una elevata umidità (Dew Point di oltre 20 gradi). 

Il bollettino climatico


Questi dati sulla mortalità nelle città del sud e a Bari sono importanti, ma vanno comunque contestualizzati in quanto, si legge nel report, «secondo l’ultimo bollettino climatico del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus il mese di luglio 2023 è stato il mese più caldo di sempre; le ondate di calore registrate in Italia e in molti paesi del sud Europa sono state molto intense e prolungate, con quasi il 40% dei giorni del mese caratterizzati da un indice moderato-alto di stress da caldo (basato sull’Universal Thermal Climate Index - UTCI)». Da sottolineare, inoltre, che stando a quanto emerge da queste statistiche, «il potenziamento dell’assistenza sanitaria, gli interventi di adattamento previsti dal Piano Nazionale e messi in atto a livello locale, oltre ai comportamenti individuali per ridurre i rischi, sono in grado di proteggere la popolazione riducendo i rischi per la salute». Le raccomandazioni fatte ogni estate per ridurre i rischi sono quindi fondamentali affinché tali dati possano migliorare, anche se possono spesso sembrare superflue. 

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