Caldo killer a Bari. Almeno questo è quanto emerge dal report pubblicato dal ministero della Salute con i risultati dei sistemi di allarme, del sistema sorveglianza della mortalità giornaliera e degli accessi in pronto soccorso nel periodo dal primo luglio al 4 agosto di quest’anno.
Stando ai dati del report nella città di Bari si registra un +42% di morti rispetto ai dati attesi (cioè la media ponderata degli ultimi cinque anni), il capoluogo puglese in questa particolare classifica si piazza al terzo posto in Italia dopo Reggio Calabria (+61%) e Campobasso (+53%). In generale è tutto il centro sud a registrare un aumento significativo della mortalità pari ad un +9%.
Le percentuali
Andando più nello specifico, come si evince dai grafici dell’andamento della temperatura e della mortalità giornaliera, tra le città del nord solo Bolzano, Brescia e Verona registrano picchi di mortalità in concomitanza dei giorni di incremento delle temperature. Mentre al centro-sud, in quasi tutte le città, Bari compresa, si osservano diversi giorni di incremento della mortalità associati ai giorni di ondata di calore.
I numeri nel capoluogo pugliese
Vedendo meglio i dati di Bari è possibile notare che nel periodo in esame, ovvero come detto dal primo luglio al 4 agosto, sono stati ben nove i giorni in cui l’allerta era al livello tre (con due giorni di livello 2). I decessi totali sono stati 333. Nella classe di età che va dai 65 anni in su sono stati 311 i casi osservati, mentre erano 219 quelli attesi. Valore atteso che viene definito come «media settimanale sui dati di serie storica (considerando i 5 anni precedenti) della mortalità giornaliera e pesato per la popolazione residente, per tener conto dell’incremento della popolazione anziana negli anni più recenti».
Il bollettino climatico
Questi dati sulla mortalità nelle città del sud e a Bari sono importanti, ma vanno comunque contestualizzati in quanto, si legge nel report, «secondo l’ultimo bollettino climatico del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus il mese di luglio 2023 è stato il mese più caldo di sempre; le ondate di calore registrate in Italia e in molti paesi del sud Europa sono state molto intense e prolungate, con quasi il 40% dei giorni del mese caratterizzati da un indice moderato-alto di stress da caldo (basato sull’Universal Thermal Climate Index - UTCI)». Da sottolineare, inoltre, che stando a quanto emerge da queste statistiche, «il potenziamento dell’assistenza sanitaria, gli interventi di adattamento previsti dal Piano Nazionale e messi in atto a livello locale, oltre ai comportamenti individuali per ridurre i rischi, sono in grado di proteggere la popolazione riducendo i rischi per la salute». Le raccomandazioni fatte ogni estate per ridurre i rischi sono quindi fondamentali affinché tali dati possano migliorare, anche se possono spesso sembrare superflue.
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