Il liceo artistico nell'ex palazzo Aeronautica: pronti i lavori di restyling. Progetto da 4 milioni di euro

L'ex palazzo dell'Aeronautica a Bari
L'ex palazzo dell'Aeronautica a Bari
di ​Samantha DELL’EDERA
4 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Gennaio 2024, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 07:46

La burocrazia ha rallentato le procedure per quasi sei anni, ma ormai manca davvero poco al passaggio dell’ex caserma dell’Aeronautica militare di corso Sonnino al Comune: all’interno si trasferiranno le classi del liceo artistico De Nittis, ora situato in una sede considerata non appropriata e costosissima dal punto di vista di fitto (500mila euro l’anno) in via Timavo.
A dare l’annuncio di un accordo prossimo è l’assessore al Patrimonio, Vito Lacoppola, nel corso di un question time in Consiglio comunale, in risposta al consigliere del Movimento Cinque Stelle, Italo Carelli che chiedeva appunto notizie certe sul trasferimento del bene.

Lo stabile

L’ex caserma è ormai in stato di degrado e abbandono da decenni. L’imponente edificio che si sviluppa su tre piani e su una superficie di circa 10.000 metri quadri sarà quindi messo a disposizione del Comune che dopo una serie di valutazioni sta lavorando ad una convenzione prima con il Demanio per il passaggio del bene e poi con la Città metropolitana di Bari per sistemare in quella sede il futuro Istituto d’istruzione secondaria superiore De Nittis Pascali – che al momento svolge le proprie attività in due sedi, in via Timavo, 25 e in corso Vittorio veneto 14.
«Sono terminate le operazioni propedeutiche relative all’accatastamento di alcuni vani – ha detto Lacoppola - siamo pronti per firmare l'atto di permuta (il Comune darà in cambio dei capannoni, ndr) e stiamo attendendo a breve la convocazione da parte del Demanio.

Fui io quando ero assessore provinciale ad avviare questo iter perché il liceo De Nittis si trova davvero in una sede non consona, fatiscente. Senza dimenticare che ci sarebbe un risparmio considerevole per le casse pubbliche, dato che la Città metropolitana paga per quell’immobile circa 500mila euro l’anno».

Il progetto 


Una volta entrato nel patrimonio del Comune di Bari sarà compito della Città metropolitana occuparsi dei lavori di manutenzione e ristrutturazione. Ci sarebbero già i fondi, circa 4 milioni di euro, derivanti dal Patto per la città metropolitana siglato con il Governo nel 2016.
Il primo passo fu compiuto nel 2018, proprio con la sottoscrizione del primo atto di intenti. «Abbiamo raggiunto un importante risultato che metterà a disposizione degli studenti che ogni giorno arrivano a Bari anche dai comuni dell’area metropolitana, un immobile di grande valore in una zona centrale della città senza nessun costo per gli enti pubblici interessati», aveva detto in quell'occasione il sindaco Antonio Decaro.
La riapertura dell’ex caserma di corso Sonnino rientra in una strategia più generale che il Demanio sta portando avanti da qualche anno, proprio per valorizzare beni abbandonati da decenni. E di recente il Comune e il Demanio hanno sottoscritto proprio un protocollo d’intesa, per l’attuazione del Piano città di Bari, impegnandosi nell’elaborazione di percorsi condivisi di rigenerazione urbana di immobili abbandonati come l’ex caserma Magrone (dove sorgerà un campus stile americano), le casermette (dove saranno accorpati gli uffici giudiziari nel nuovo progetto redatto dall’architetto Femia) e il palazzo di Giustizia di piazza De Nicola (dove si trasferirà la Questura e l’Agenzia delle Entrate), la Cittadella della Cultura, l’ex teatro Margherita e l’ex Mercato del Pesce, l’ex Manifattura.


«Quella con il Demanio è una collaborazione che fa bene alla città – aveva commentato Decaro -. Nel Piano città di Bari ci sono i risultati di un lavoro lungo, tessuto con grande pazienza e grande determinazione dall’Agenzia. Un lavoro che oggi finalmente vede nero su bianco progetti, funzioni e obiettivi che vedono la città di Bari protagonista di uno dei più importanti programmi di riqualificazione fisica e sociale su immobili pubblici da tempo inutilizzati, mai realizzato prima. A questo si aggiunge una visione di progetto sostenibile, aperta alla città e funzionale ai bisogni, vecchi e nuovi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA