Comunali, Lacarra replica a Laforgia: «Consenso e periferie, ecco perché è divisivo»

Comunali, Lacarra replica a Laforgia: «Consenso e periferie, ecco perché è divisivo»
di ​Antonio BUCCI
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 07:11

«C’è sicuramente un tema di consenso» ma «esiste, innanzitutto e soprattutto, un tema di radicamento nelle periferie», mette in chiaro Marco Lacarra. Il deputato dem è rimasto in silenzio, dopo la decisione del partito di formalizzare l'azzeramento delle proposte sul tavolo delle Comunali, tra le quali figurava, insieme agli assessori Paola Romano e Pietro Petruzzelli. 
È rimasto in silenzio anche quando quella decisione, assunta dall'assemblea, è stata rispedita al mittente dall'area della cosiddetta “Convenzione per Bari”: «Trovo assurdo dovermi, sempre più spesso, sentire estraneo in una comunità che è stata casa mia sin dalla sua fondazione», si limite a dire ai suoi. Stavolta, è diverso. Il duro j'accuse de “La Giusta Causa” non è passato inosservato: troppo netto quel «per alcuni lo scopo pare sgombrare il campo non solo da un candidato scomodo, e per questo bollato come “divisivo”, ma dalla sua linea politica, per avere mano libera nella prossima gestione della città», scandito dalla nota ufficiale, al termine del direttivo dell'associazione. 
Compreso il passaggio su programmi, idee e proposte «evocate in chiave polemica, per deplorare il totonomi, ovvero tutti i nomi e quindi anche quello di Michele Laforgia». 

Il dem


«Ho pensato alle battaglie sulla sanità e sul disagio giovanile, sul lavoro e sulla giustizia, ai lunghi anni da segretario regionale del Pd, alle battaglie in Consiglio regionale, agli anni da assessore comunale», replica il deputato, dicendosi «a disposizione in qualsiasi momento per confrontarmi con l’amico Michele Laforgia sul futuro della città». 
Il nodo, in compenso resta: al tavolo, non basterà limitarsi a definire la candidatura del penalista come divisiva. 
Lo hanno confermato, qualche ora fa, gli alleati di Psi, Verdi e Più Europa. E, se è per questo, anche i pentastellati chiedono di affrontare il punto: «Noi siamo fermi all'ultima determinazione utile proposta al tavolo, una discussione nel merito sull'unica candidatura ufficiale al momento, che è quella di Michele Laforgia. Per il resto, noi siamo abituati a parlare in quella sede e non sui giornali. Siamo sempre stati coerenti, al tavolo ci esprimiamo sempre nel rispetto di tutte le forze politiche che lo compongono», ribadisce il coordinatore metropolitano del Movimento, Raimondo Innamorato. 
Lacarra non si tira indietro e cita due questioni su tutte: «In Puglia, da 20 anni, il centrosinistra vince quando è unito, quindi non possiamo permetterci di scegliere un candidato a sindaco che non abbia l’appoggio della netta maggioranza della forza elettorale che ci ha portato alla vittoria nel 2019 e nel 2020.

Questo problema noi lo avremmo voluto gestire ricorrendo al sistema delle primarie», spiega. 


«Le primarie di coalizione riescono a tenere assieme tanti soggetti perché tutti sono messi nelle condizioni di parteciparvi ma vincolano chi vi partecipa a sostenere poi il vincitore, chiunque esso sia», ricorda il meccanismo, pur sapendo che si tratta dello stesso punto sul quale anche i Cinque Stelle sono irremovibili.
E poi il radicamento, vale per le periferie e per quei «luoghi in cui il Pd è stato sempre in questi anni, grazie agli infaticabili amministratori, agli iscritti, ai militanti». «In questi 20 anni, la nostra forza è stata quella di lavorare per non lasciare indietro nessuno» e «un programma di sinistra radicale, come quello che si sta scrivendo in queste settimane, deve essere interpretato da qualcuno che conosce quei luoghi e può tutelarne fragilità e potenzialità».

Il presidente del terzo Municipio

Il punto, peraltro, è lo stesso sollevato il presidente del terzo Municipio, Nico Schingaro: «Almeno in questi anni del secondo mandato del sindaco Decaro, sapevi bene che in una periferia a nord-ovest di questa città, territorio di frontiera gravido di sfide, c’era un presidente di Municipio che viene da sinistra proprio come te, perché non ti sei mai fatto vivo?», manda a dire in una lettera aperta allo stesso Laforgia. La sua è l'area che tiene insieme quartieri come San Girolamo, Stanic, Marconi e Fesca: «Ti ho aspettato per diverso tempo, Michele, ma non sei venuto. Da queste parti, non sono pochi coloro che ti percepiscono distante, a partire per esempio da una buona parte dei cittadini, dei consiglieri e del mondo cattolico», scrive Schingaro. Il no ha una forma e delle argomentazioni ma non è detto che bastino a sbrogliare la matassa. 
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