Il Pd “avvicina” le primarie, spunta l'ipotesi gazebo anche a Bari: «Strumento nel nostro Dna»

Il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis
Il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis
di ​Antonio BUCCI
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Martedì 19 Settembre 2023, 05:00

Il centrosinistra barese è pronto a tornare al tavolo, in vista delle Comunali: «Il Pd ha le primarie nel proprio dna, a Lecce le abbiamo convocate e le faremo il 26 novembre, sono state chieste dalla sinistra e non capisco perché, a Bari, la sinistra tenga una posizione per dire che non si debbano fare», spiega il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, a margine della visita nel capoluogo della numero uno nazionale, Elly Schlein. 

L'incontro lunedì 25


Partiti e movimenti torneranno a vedersi lunedì 25, dopo la convention convocata da “La Giusta Causa” al teatro Kismet dello scorso fine settimana: «Si succede ai monarchi, non ai politici e chi governa non indica un successore ma una strada», ha scandito Michele Laforgia – presidente dell’associazione - nelle conclusioni dal foyer.

E se i centristi di Italia Viva chiariscono che la loro presenza all’evento non corrisponda a una automatica adesione alla “Convenzione” ma a semplice dimostrazione di attenzione e interesse per i temi trattati, l’assemblea non basta a fare del penalista barese un aspirante alla griglia di partenza, in caso di gazebo: «Non mi sembra che si sia fatto avanti», taglia corto De Santis.

La road map resta la stessa: «Aspetteremo la data del tavolo ma il percorso è quello che abbiamo detto. Se non si trova un candidato unitario, l’unica strada sono le primarie e dare voce ai cittadini baresi e al popolo del centrosinistra. D’altro canto, le ha fatte Antonio Decaro, le ha fatte Michele Emiliano, Nichi Vendola senza primarie non sarebbe mai stato il candidato unitario del centrosinistra. Quindi, sono un grande momento di democrazia e partecipazione». 

Le primarie 


La novità è che, nel frattempo, quelle di Lecce hanno un regolamento che, in caso di fumata bianca anche all’ombra di San Nicola, potrebbe fare da canovaccio: al voto dalle 8 alle 22, contributo minimo di un euro, adesione al manifesto della coalizione e porte aperte anche a coloro che raggiungeranno la maggiore età alla data di svolgimento delle elezioni amministrative, tempo fino al 26 ottobre per presentare le candidature e duecento firme per chi arriva dalla società civile. Basta per farne un format sovrapponibile anche a Bari? È il capogruppo dem al Senato, Francesco Boccia, a spiegare la distanza: «La differenza è che, a Lecce, Carlo Salvemini può ricandidarsi e rappresenta già oggi un eccellente modello sotto gli occhi di tutti. Antonio non può più ricandidarsi e c’è una discussione maggiore. I compagni di Lecce hanno scelto la strada della democrazia partecipata, con la quale non si sbaglia mai. Non è escluso che la strada di Bari sia la stessa ma, avendo un sindaco uscente così autorevole come il presidente di Anci, la discussione è più complessa». I ponti sono lanciati.

Dalla festa di Barletta del weekend, è il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, a inserire le alleanze in un quadro più ampio: «Noi andremo alle Europee con la nostra lista, con alleanza Verdi-Sinistra, e costruiremo una proposta politica il cui cuore non è distinguermi il più possibile da chi mi sta vicino. Nello stesso giorno vota, infatti, la metà dei comuni italiani e votano tante regioni. Se non vogliamo far governare le nostre città a una destra regressiva, che riduce i diritti delle persone senza dare risposte ai problemi sociali, servono due condizioni. Grande disponibilità a trovare convergenze e qualità di una proposta politica che indichi l’alternativa. Noi lavoreremo, ovunque possibile, a coalizioni forti, credibili e in grado di essere alternative a questa brutta destra». Vale a Roma come a Bari.
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