Dovrebbero essere alloggi sociali, quindi a prezzi accessibili rispetto al mercato immobiliare, invece le abitazioni di Parco Gentile, appartenenti al progetto Bari Social Housing, hanno costi di affitto cresciuti fino al limite del proibitivo. Nella frazione di Santo Spirito, nei pressi dello svincolo per Bitonto della statale 16, monta la rabbia degli inquilini delle palazzine. E non solo per il costo degli affitti ma anche per i vari problemi di sicurezza e mancanza di pulizia che interessano l’area.
Il viaggio nelle Social Housing
Luigi Lapenna ha 52 anni, da agosto 2021 lavora come magazziniere. Ha due figlie diversamente abili per cui aveva provato a ottenere una casa popolare. Ma, come racconta al Nuovo Quotidiano di Puglia, «il Comune non ne ha riconosciuto la disabilità e non ho voluto fare ricorso». Ora vive in uno degli appartamenti di Parco Gentile del progetto di housing sociale. Eppure paga un canone mensile di 526,91 euro che, per il mese di ottobre 2023, sommati agli aumenti Istat di 23 euro, e all’acconto oneri accessori, è arrivato a 788 euro. «Non mi sembra ci sia differenza tra gli affitti dei privati e quello calmierato del progetto Social Housing. Questa casa mi sta prosciugando. Io guadagno 1400 euro. Per fortuna, grazie ai contributi Inps per le mie figlie disabili, riesco a tirare avanti. Ma non è facile».
Luigi è ormai stanco. Da tempo denuncia all’amministrazione le carenze e i disagi personali e dei condomini. Senza ricevere risposta. «Dopo tanto silenzio – racconta - decisi così di tenere una manifestazione sul terrazzo dell’appartamento dove vivo. Si presentò l’assessore Vito Lacoppola (ha la delega all’emergenza abitativa, ndr) che ricevette singolarmente me e agli altri inquilini. Successivamente l’assessorato ha incontrato nuovamente noi con i nostri avvocati. E ci ha spiegato che il compito del Comune, trattandosi di un progetto abitativo privato, è limitato solo a un bando previsto dagli oneri».
Insomma, la faccenda sembra nelle mani della proprietà.
Incuria e disagi
Incuria anche per quanto riguarda l’igiene urbana e del verde circostante. Sterpaglie crescono lungo le strade, i muri e i marciapiedi sono invasi da deiezioni canine e urina, rifiuti di ogni tipo danno un immagine degradante del progetto. «L’Amiu non è mai venuta. Abbiamo marciapiedi lerci, coperti da urina, da erba altissima. Nonostante le numerose segnalazioni agli uffici competenti”. E poi si segnalano una “rotonda con caditoie otturate. Quando piove, si allagano per metà».
Gli appelli di Luigi e degli abitanti del Parco Gentile sono sempre caduti nel vuoto. Hanno pensato a una protesta ma – spiega il magazziniere – «potremmo ricevere, grazie all’intercessione dell’ex consigliere Sabino Mangano, anche un appuntamento diretto con il sindaco Decaro».
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