C'è chi dice no. No, perchè non è possibile che non ci siano donne in grado di partecipare a un convegno sul ruolo delle città intermedia e la loro ripartenza dopo la pandemia. No, perchè «non si tratta di uno squilibrio ma di una rimozione di genere». No, perchè le cose si cambiano anche con i gesti simbolici e con le scelte di stare dalla parte dei diritti e della parità di genere.
Così il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano ha deciso di non partecipare a una tavolo rotonda a distanza, organizzata dall'associazione Mecenate 90, che si deve tenere in diretta facebook e su Radio radicale il prossimo 9 giugno, perchè la lunga lista di relatori e politici era tutta declinata al maschile. «Mi scuso con gli organizzatori ma la parità di genere va praticata anche così», dice il ministro che aggiunge: «Chiedo di togliere il mio nome alla lunga lista. Spero in un prossimo confronto. Non dimezzato, però».
Me ne accorgo solo ora, è l’immagine non di uno squilibrio, ma di una rimozione di genere. Mi scuso con organizzatori e partecipanti, ma la parità di genere va praticata anche così: chiedo di togliere il mio nome alla lunga lista.Spero in un prossimo confronto.Non dimezzato, però pic.twitter.com/cfresbImZU
— Peppe Provenzano (@peppeprovenzano) June 7, 2020
Il ministro ha poi twittato la sua decisione, ottenendo una marea di complimenti.
Una decisione che sembra essere una scelta di vita.