Convegno internazionale di studi sulla Magna Grecia al via a Taranto. Il tema è Napoli

Il Dipartimento jonico è la sede del convegno. Nella foto l'edizione dell'anno scorso
Il Dipartimento jonico è la sede del convegno. Nella foto l'edizione dell'anno scorso
di Francesca RANA
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Giovedì 28 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:51

 L’alleanza e il compromesso sono strategie antiche ed istruttive sulla storia di una città nei millenni ed il 62° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia inizierà a farci scoprire oggi pomeriggio cosa si cela dietro il tema di quest’anno “Parthenope e Neapolis, nuovi dati e prospettive di ricerca”.

I lavori

I lavori inizieranno alle 15 al Dipartimento Universitario Jonico di Taranto, in via Duomo 259, parteciperanno studiosi e numerosi giovani borsisti e, nei fatti, tutti, se volessero, potrebbero assistere, in università fino a sabato e domenica mattina al Castello Aragonese. 
Si alterneranno in tutto circa 50 relatori, contemporaneamente, le sezioni scientifiche saranno interamente trasmesse in diretta streaming, sulla pagina Facebook di Isamg, Istituto per la storia e l’archeologia della Magna Grecia, grazie alla segreteria tecnica di Museion.

In questa giornata, si respira un’atmosfera di ritrovo di vecchi compagni di studi, ricerche, scavi, perché tutti al Convegno ci arrivano studenti e ci tornano accademici, ricercatori, archeologi, funzionari e semplici appassionati di Magna Grecia perché in Magna Grecia, a Taranto, anticamente la polis egemone Taras, sono nati. 

Il programma


Subito dopo l’apertura, momento istituzionale di forte impatto, alle 16.30 seguiranno le conferenze inaugurali di Kathryn Lomas su “Neapolis Graeca: cultural memory o cultural appropriation?”, e Claudio Buongiovanni su “L’immagine letteraria di Neapolis”. 
Stavolta, la rassegna archeologica di Barbara Davidde, soprintendente nazionale al Patrimonio Culturale Subacqueo ed all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, di Taranto e provincia, chiuderà i lavori intorno alle 18 su attività, ricerca e progetti internazionali. Le sezioni scientifiche prevedono sempre discussioni, il via effettivo sarà domattina alle 9, partenza di una due giorni di mattina e sera fino alle 19 circa e l’introduzione sulla prima sezione “Tradizione, fonti e storia” sarà di Mario Lombardo, presidente del comitato scientifico di Isamg: «Napoli - spiega - ha fatto con Roma un foedus aequum. Molto presto, è scesa a patti. I romani facevano due tipi di trattati, aequum ed iniquum. L’aequum era formalmente un riconoscimento reciproco. E Napoli, nell’epoca imperiale romana, ebbe questo ruolo di capitale di grecità nell’occidente. Era ricca, colta, molto prospera. Era la città dell’otium in cui gli aristocratici romani si facevano le ville. Era più vicina a Roma. La posizione sul golfo era di fronte a Capri ed Ischia. Aveva molte chance in più, c’era Baia vicino dove i romani andavano a passare le vacanze».

Le relazioni

Le relazioni saranno: “Le “origini’ di Neapolis: toponimi storici, eziologie antiche e moderne”, di Eduardo Federico; “Neapolis e Atene, fra politica e cultura: un fatto di lunga durata”, di Maurizio Giangiulio; “Neapolis fino al foedus: la sannitizzazione, la romanizzazione”, di Luisa Breglia; “Neapolis greca e campana: aspetti linguistici”, di Paolo Poccetti; “I culti” di Massimo Osanna; “Le istituzioni greche” di Neapolis, fra continuità e riformulazioni”, di Marina Polito; “Neapolis in età greca: note sulla monetazione e su problemi di storia economica”, di Renata Cantilena. Il pomeriggio, alle 15, incomincerà la seconda sezione su “Le documentazioni archeologiche e i nuovi dati”, ritenuta il cuore vero e proprio di questo convegno, e Luigi La Rocca introdurrà le relazioni sulle sottosezioni “Prima di Neapolis”, “Neapolis” e “La città”: “Il paesaggio storico e le fasi di occupazione tra preistoria e protostoria”, di Mauro Di Vito, Elda Russo Ermolli, Maria Ruello; “Parthenope”, di Matteo D’Acunto; “Problemi urbanistici”, di Emanuele Greco; “Problemi archeologici”, di Daniela Giampaola; “La città tra V e II secolo a.C.” di Giuliana Boenzi; “La città romana: l’espansione extramoenia e i luoghi di otium”, di Stefano Iavarone; “Le necropoli” di Raffaella Bosso e Carlo Rescigno; “Testimonianze scultoree”, di Carmela Capaldi”. 

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