«Auto storiche e olivi, in Umbria ho iniziato una nuova vita»

L'imprenditore inglese Tom Wood da quattro anni vive nelle campagne di Foligno da dove supervisiona il più grande portale d'Europa per la vendita online di auto storiche. Tra una videochiamata e l'altra, si destreggia tra la produzione dell'olio e il verde della sua tenuta. Presto una sede operativa nella regione.

L'imprenditore inglese Tom Wood nella sua tenuta con una Bentley 3 Litre del 1925 con cui ha corso la "Le Mans Classic" nel 2023 durante le celebrazioni per il centenario della gara di endurance più famosa al mondo
L'imprenditore inglese Tom Wood nella sua tenuta con una Bentley 3 Litre del 1925 con cui ha corso la "Le Mans Classic" nel 2023 durante le celebrazioni per il centenario della gara di endurance più famosa al mondo
di Fabio Nucci
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Aprile 2024, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 17:14

PERUGIA - Il portale Car & Classic, il più importante sito eCommerce per auto storiche d’Europa, ha un cuore umbro. Il suo fondatore, Tom Wood, da tre anni si è trasferito da Londra nei dintorni di Foligno dove vive con moglie e due figli cui ha dato nomi italiani, pronunciabili facilmente anche in inglese. Perché con un doppio passaporto, Tom ormai si considera italiano e umbro, orgoglioso di aver scelto il Cuore verde per organizzare un business che ha aperto la strada alle vendite delle quattro ruote d’epoca tramite aste online, ospitando anche migliaia di inserzioni. Le sue settimane passano tra un volo a Londra e un giro in auto d’epoca per la campagna umbra, da una video call alla potatura degli olivi della sua tenuta. «Per me l’Umbria è una terra perfetta», dice.

Dottor Wood, cosa l’ha colpito dell’Umbria?

«Faccio un esempio. Ho vissuto a Londra per dieci anni e il cibo al supermercato lì è sempre lo stesso, in ogni stagione, mentre qui si può mangiare a chilometro zero ed è una cosa naturale. A casa produciamo da noi l’olio d’oliva e le uova, e questo è un privilegio, una dimensione speciale».

Quali miglioramenti servirebbero?

«Per il nostro settore c’è molto lavoro nel nord Italia e nel resto d’Europa, per questo trovo molto funzionale l’aeroporto, col volo quotidiano per l’Inghilterra da maggio a settembre, ma spero anche nell’alta velocità. Una rete di collegamenti veloci verso Roma e Milano produrrebbe un impatto economico importante nella regione».

Con Car & Classic ha creato un segmento nel segmento.

«La piattaforma online è stata fondata nel 2005; nel 2018, quando ho introdotto le aste, erano una novità. Siamo stati fortunati: da cinque anni Car & Classic è il più grande sito in Europa specializzato nell’acquisto e nella vendita di mezzi da collezione e d’epoca (anche motociclette e veicoli commerciali, ndr). In Italia la cultura del motorismo storico è molto radicata e ogni anno si tengono molti raduni in tutta la penisola. Per questo, siamo sponsor del Circuito Tricolore, una serie di eventi organizzati dall’Automotoclub Storico Italiano (Asi), che dal 9 al 12 maggio sarà in Umbria con la Coppa della Perugina. In regione stiamo anche pensando di aprire uno spazio, i costi sarebbero sostenibili e l’ambiente è ottimo. Un’azienda come Car & Classic non ha bisogno di un luogo materiale, ma un centro di riferimento può aiutare a crescere».

Sarebbe uno spazio espositivo?

«Penso anche a un set fotografico: sarebbe un riferimento per tutta Italia e ottimizzerebbe il lavoro dei fotografi, che per le aste non dovrebbero più recarsi dai venditori come adesso (tra loro anche diversi umbri, ndr) per visionare le vetture in modo da poterle descrivere perfettamente».

Come avviene la vendita tramite asta online?

«La differenza rispetto agli incanti tradizionali è che finché non sono vendute, le auto restano coi proprietari: non serve portarle in visione da nessuna parte.

Questo consente di risparmiare tempo e denaro per le spedizioni. Su Car & Classic (www.carandclassic.it) creiamo una pagina per ogni singola asta, in cui pubblichiamo più di un centinaio di scatti dell’auto e la descrizione dettagliata della sua storia e delle sue caratteristiche. Altra differenza con le aste “fisiche” è poi che sul nostro portale solo il venditore paga una commissione del 6%. Una percentuale competitiva che peraltro applichiamo solo in caso di reale vendita».

Quanti “incanti virtuali” riuscite a organizzare?

«Abbiamo un migliaio di aste attive e ogni mese pubblichiamo oltre 42mila inserzioni, anche queste verificate una ad una con un sistema che prevede lo scambio di un codice col venditore, che lo deve poi apporre sul parabrezza in modo che se qualcuno prova a “photoshoppare” la foto, lo capiamo. C’è inoltre un sistema incrociato di verifica dell’indirizzo del venditore col documento d’identità. Attualmente sono 8mila gli annunci di mezzi in vendita che ci arrivano dall’Italia, inclusi quelli inseriti da privati, e il 70% dei commercianti con cui lavoriamo sfrutta anche le aste che consentono di vendere in una settimana».

Come garantite la sicurezza nei pagamenti?

«Utilizziamo il sistema Escrow, nel quale una terza parte, in questo caso noi, trattiene la somma versata dall’acquirente fin quando la compravendita non si è conclusa positivamente».

In Umbria che movimento c’è rispetto alle auto storiche?

«La regione conta un gran numero di club di appassionati, ben 9, e solo nella zona di Perugia ci sono 5-6 rivenditori importanti di auto d’epoca che hanno messo inserzioni sul nostro sito. Per il resto, quando mi sposto con un’auto d’antan le persone mi fermano perché si ricordano di aver avuto quel modello in famiglia o perché gli torna in mente il periodo storico di quell’auto. Questi mezzi suscitano sempre simpatia e una buona dose di sorrisi. Personalmente penso a loro come a opere d’arte da valorizzare e celebrare».

C’è anche chi le denigra perché inquinanti.

«In realtà non superano in media i 400 km all’anno, anche perché non si usa certo l’auto storica per andare al lavoro. Il fatto che siano lasciate per la domenica o per ricorrenze, secondo me è giusto perché contribuisce a mantenerle come qualcosa di speciale. In più, va detto che intorno a questa passione nascono vere reti di amicizia e, nonostante sia un hobby prettamente maschile, negli ultimi anni si registra un interesse crescente da parte delle donne». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA