Guadalupi, una tripla all'esordio in A: "Brindisi, il mio sogno si è avverato"

Tommaso Guadalupi, classe 2006
Tommaso Guadalupi, classe 2006
di Antonio SOLAZZO
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Martedì 7 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 20:44
Palazzetto dello sport Elio Pentassuglia di Brindisi, 5 novembre 2023. Una data da ricordare per il giovanissimo Tommaso Guadalupi che segna il libro della sua vita e della sua carriera cestistica. Nella sconfitta della Happy Casa Brindisi contro i campioni d’Italia in carica dell’Olimpia Milano, infatti, il brindisino classe 2006 ha fatto il suo esordio in Serie A e, come se non bastasse, ha segnato il suo primo canestro tra i grandi mettendo a referto tre punti che hanno fatto esplodere - nonostante il passivo - il pubblico di casa.
Seppur nel ko rimediato dalla formazione di casa sul proprio parquet, si tratta insomma di una soddisfazione unica per un giovane ragazzo che ha la pallacanestro e i colori biancazzurri nel sangue praticamente da sempre. «Ho iniziato a fare minibasket all’età di quattro anni sempre nell’Happy Casa Brindisi: già all’epoca questa era la mia vita, tutto ciò di cui avevo bisogno per stare bene con me stesso - spiega Guadalupi -. Quando ho visto arrivare i primi risultati sul campo, ho cominciato a fare sul serio e, all’età di 13 anni, ho disputato la mia prima finale nazionale con la squadra under 14 allenata da Luca Laghezza, coach a cui devo tutto perché mi ha insegnato e trasmesso i veri valori dello sport ma soprattutto della vita. Per questo motivo è per me un secondo papà», prosegue.
«Subito dopo le finali nazionali - racconta Guadalupi - ho ricevuto la prima convocazione al raduno della Nazionale under 14, poi ho fatto parte della Selezione Puglia nel 2019, sono stato premiato nel Parma Basket Project Tournament come MVP della manifestazione e, infine, quest’anno sono stato aggregato alla prima squadra della mia città, sogno che avevo sin da bambino». Le emozioni vissute domenica pomeriggio rimarranno, con tutta probabilità, impresse nel suo cuore e nella sua mente per diverso tempo: «Inizialmente ero molto tranquillo, ho iniziato a sentire la pressione soltanto quando ho visto il palazzetto riempirsi velocemente mentre io ero in campo per il riscaldamento. Nella mia testa, l’opzione di esordire nemmeno esisteva. Quando ho sentito il mio nome ho capito invece che era tutto reale: le persone hanno cominciato ad applaudire e mi sono iniziate a tremare le gambe, era come se fossi un pesciolino in mezzo a un branco di squali. Poi, una volta in campo, ho notato uno spazio libero sulla linea dei tre punti, ho visto Wendell Mitchell in difficoltà e gli sono andato incontro, lui si è affidato a me (cosa non da tutti) e mi ha passato la palla. Ho trovato lo spazio per provare a tirare e non ci ho pensato due volte: non so se sia stata fortuna o meno, ma gli dèi del basket sono stati con me in quel momento e mi è andata di lusso. Quando la palla è entrata ho provato un’emozione indescrivibile, devo ancora metabolizzare il tutto, vedere e sentire tutto il palazzetto in piedi ad applaudire per un mio canestro ha rappresentato qualcosa di unico. In quel momento avrei voluto essere da solo in una stanza e commuovermi come un bimbo di 4 anni. Se dovessi raccontare una cosa del genere, tutti probabilmente penserebbero a una favola. Invece è la realtà».
Sugli obiettivi futuri, Tommaso Guadalupi non si sbilancia: «Il mio sogno si è già avverato. Adesso devo puntare a fare sempre meglio con l’ambizione di arrivare ad alti livelli con la mia squadra. Non ho intenzione di fermarmi, non mi voglio accontentare, voglio sempre il meglio a partire da oggi fino alla fine della mia carriera. Sempre ammesso che si possa già parlare di carriera», chiude. Se è vero che la prima volta non si scorda mai, il brindisino Tommaso Guadalupi allora non potrà sicuramente mai dimenticare quegli scampoli di partita contro l’Olimpia Milano del suo celebre 5 novembre 2023 al PalaPentassuglia.
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