Che non sarebbe stata una finale "normale", probabilmente, lo si sapeva già. Innanzitutto, un sedicente Euro 2020 che però si svolge un anno dopo; poi la pandemia, che ha limitato e contingentato spostamenti e festeggiamenti; non per ultima la location dell'incontro, per giorni in bilico tra il disputarsi all'interno del leggendario Wembley Stadium, dove alla fine si terrà regolarmente, o in mille altri stadi in giro per l'Europa.
E poi la beffa, anche un po' indigesta, perché se l'Inghilterra ci arriva coi favori del pronostico, l'Italia decisamente un po' meno, e dovrà per giunta fare i conti con una "sospetta" ripartizione dei posti a sedere per l'atto conclusivo della competizione, programmato stasera per le ore 21.
🇮🇹🆚🏴 Who do you 𝙬𝙖𝙣𝙩 to win?#EURO2020
— UEFA EURO 2020 (@EURO2020) July 11, 2021
I "pochi ma buoni"
Ebbene si, i dati ufficiali della Uefa parlano chiaro e lasciano a dir poco perplessi: dei 67.500 visi umani che avranno diritto a un seggiolino nello stadio londinese, circa 53mila avranno dipinta sulla loro gote la White Ensign - (la bandiera inglese ndr) - mentre nemmeno 7.000 saranno i bandierati Tricolore che sosteranno gli azzurri di Mancini.
Una spartizione quantomai inequa e inopportuna, se si pensa che la discussione per spostare la finale altrove è andata avanti per giorni nelle scorse settimane, partendo dalla razionale considerazione che la situazione epidemiologica britannica non era delle migliori,k e anche per evitare che si verificasse uno scenario così favorevole ai Tre Leoni. Poi di certo non è colpa di nessuno, nemmeno dell'Inghilterra più forte degli ultimi anni. Però, verrebbe da dire, che "così non si fa".
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