Da lunedì su Rai Uno 'Una pallottola nel cuore': Gigi Proietti è un cronista che indaga sui cold case

Gigi Proietti (LaPresse)
Gigi Proietti (LaPresse)
di Donatella Aragozzini
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 03:39 - Ultimo aggiornamento: 10:59
ROMA - Gigi Proietti torna a indagare su Rai1. In Una pallottola nel cuore, 4 puntate in onda dal 27 ottobre in prima serata, non indosserà però la divisa del Maresciallo Rocca, bensì i panni di Bruno Palmieri, un cronista prossimo alla pensione con la passione dei “cold case”, casi passati nei quali scavare per provare a trovare la verità.





«Viviamo in un periodo in cui chi cerca la verità o è matto o è una persona perbene – racconta l'attore – In Italia non abbiamo una tradizione di giornalista che indaga, non è chi deve mandare il pezzo, ma non ha tempi».



Diretta da Luca Manfredi, con Francesca Inaudi, la serie contiene naturalmente anche una buona dose di commedia, a cominciare dalla dieta ferrea che deve seguire il protagonista, imposta dal figlio cardiologo perché, come suggerisce il titolo, ha piantato nel cuore un proiettile che sarebbe troppo rischioso estrarre, ricordo di un attentato subito anni prima. E poi i siparietti con Marco Marzocca, che interpreta il fotografo del giornale («facciamo una coppia che neanche Cric e Croc»), e quelli con Paola Minaccioni, il caporedattore.



Per Gigi Proietti è il ritorno alla lunga serialità dopo ben nove anni. «Sono un po' terrorizzato dalle cose lunghe – spiega – se non vengono bene so' dolori, ogni settimana devi cambiare canale pure te che le interpreti. È diventato difficilissimo trovare una fiction che funziona».



Quanto a un eventuale ritorno in tv in uno show, ammette che gli piacerebbe molto «ma è pericolosissimo in questo momento, a meno che non sia una serata celebrativa, perché fare una serie è difficilissimo: si è fatto tutto. Io sono abituato a fare le prove, i tempi sono cambiati. Potrei fare una cosa in teatro e poi pensarla per la tv. Oggi non si capisce più niente, non sai dove va il pubblico e un po' di paura ce l'ho».
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