Imprecisione, qualità e assenze: ecco come spiegare la crisi del gol del Lecce

di Michele TOSSANI
lunedì 7 ottobre 2024, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 8 ottobre, 21:04 | 1 Minuto di Lettura

GLI ERRORI NEI SEDICI METRI

Il Lecce è fra le prime squadre del campionato per conclusioni effettuate (98) ma è ultimo per i tiri nello specchio della porta avversaria (28). Questi dati avrebbero potuto essere diversi se la squadra di Gotti avesse sfruttato meglio le azioni che è riuscita a costruirsi in questa prima parte di stagione. Anche a Udine invece la partita del Lecce è stata caratterizzata da errori in fase di finalizzazione o di esecuzione negli ultimi venti metri di campo. Così ad esempio è avvenuto quando Dorgu è stato lanciato in verticale da Rebić dopo dieci minuti di partita, quando Coulibaly si è trovato a tu per tu con Okoye o come successo in occasione dell’uno contro uno fra Krstović e Touré che il montenegrino non è riuscito a volgere a proprio favore in una circostanza che lo avrebbe poi potuto vedere battere a rete. Se venisse compilata una classifica degli errori tecnici o a livello di scelte fatti dalle singole squadre negli ultimi venti metri offensivi, il Lecce sarebbe certamente primo.

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