Pomodoro cotto, frutti rossi, uva, melograno e tè verde.
Questi antiossidanti naturali possono davvero fare la differenza nella prevenzione del tumore alla prostata. Anche come sostegni alla terapia nel caso dei pazienti. Riducendone la tossicità e aiutando a bloccare la progressione della malattia. Dagli esperti della Società Italiana di Andrologia arrivano raccomandazioni sull’utilizzo di antiossidanti. Secondo le conclusioni degli esperti che hanno analizzato e descritto la letteratura scientifica, le evidenze più solide riguardano alcuni cibi che contengono sostanze ad azione antiossidante e antiproliferativa, come epigallocatechine, licopene, resveratrolo e di recente il pterostilbene, con un bilancio vantaggioso tra efficacia e sicurezza. «Il tumore alla prostata, con 36.000 nuovi casi all’anno, rappresenta il cancro più frequente della popolazione maschile - spiega Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia - Nella fase iniziale è asintomatico, pertanto la diagnosi precoce, che si associa a un tasso di guarigione del 90%, è possibile solo screening che prevedono il dosaggio dell’antigene prostatico, il PSA, e la visita dallo specialista.
Oltre all’ecografia e la risonanza.