Meloni: «Maggioranza FdI-Lega. Ora stop al Reddito e FI scelga con chi stare»

Meloni: «Maggioranza FdI-Lega. Ora stop al Reddito e FI scelga con chi stare»
Meloni: «Maggioranza FdI-Lega. Ora stop al Reddito e FI scelga con chi stare»
di Fabio Rossi
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Martedì 28 Maggio 2019, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 16:04

Con il voto «gli italiani hanno scelto una nuova maggioranza, formata da Lega e Fratelli d'Italia», mentre Forza Italia «deve scegliere una volta per tutte da che parte stare». E sulla strategia economica Giorgia Meloni, leader di Fdi, non ha dubbi: «Subito via il reddito di cittadinanza: utilizziamo quei soldi per ridurre la pressione fiscale».

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Che messaggio coglie dal voto di domenica?
«Il segnale lanciato dagli elettori è chiaro: vogliamo la Lega al governo con Fratelli d'Italia, non vogliamo i Cinque stelle. Lega e Fdi sono i due partiti che crescono in modo evidente e che gli italiani vorrebbero alla guida del Paese. Si può decidere di raccogliere o meno questa indicazione: per il momento mi sembra che non si voglia farlo, ma non so quanto durerà».

Quale potrebbe essere il punto di rottura?
«A un certo punto ci sarà un grosso cortocircuito, anche nell'elettorato della Lega, perché ci si aspetta che arrivino quelle misure di centrodestra che gli italiani chiedono. Mi auguro che Matteo Salvini riesca a darle. Noi da oggi ci rimettiamo a proporre le nostre ricette: dal sostegno alla famiglia alla natalità, dal presidenzialismo al taglio delle tasse e della burocrazia, al blocco navale per fermare la partenza dei barconi. Fino a oggi non abbiamo ricevuto risposte».

E le ricette dei Cinque stelle?
«La prima cosa che dovrebbe fare Salvini è chiedere l'abolizione dei reddito di cittadinanza e usare quei soldi per evitare l'aumento dell'Iva e finanziare la flat tax. Il reddito di cittadinanza non serve a nulla: non aiuta i veri bisognosi, che è giusto aiutare, non crea lavoro, ricchezza o sviluppo. Crea solo dipendenza dalla politica e da un sistema clientelare degni della peggiore Prima Repubblica. E sta andando a una serie di categorie, dai condannati ai rom e agli immigrati, non esattamente quelle che uno Stato giusto dovrebbe aiutare, a spese di chi lavora 40 ore settimanali magari per guadagnare 700 euro».

Considera Forza Italia ancora parte del centrodestra? A sentirla pare di no.
«Mi sembra che sia più Forza Italia a dover decidere una volta per tutte dove collocarsi nel panorama politico. Io continuo a vedere voti presi nel centrodestra per poi amoreggiare con la sinistra, un po' come potrebbe accadere in Europa al Ppe con Socialisti, Verdi e Macron. Non si può più fare questa politica dei due forni».
Una critica che potrebbe però essere mossa anche alla Lega, che a Palazzo Chigi governa con i grillini.
«Infatti ho posto questo problema anche con Salvini. Ma almeno con lui condividiamo la politica europea e ci sono maggiori punti in Comune. Non mi sono mai trovata alle Amministrative a dover fare la campagna elettorale contro una Lega alleata del Pd, mentre con Forza Italia è successo».

Crede che la possibile alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberaldemocratici a Strasburgo, possa creare nuovi problemi all'attuale governo italiano?
«Temo di sì. Mi pare però che non si possa dire che i partiti dell'
establishment europeo abbiano vinto, tanto è vero che Ppe e Socialisti non possono più avere autonomamente la maggioranza, ma sono costretti ad allargare l'alleanza a Liberali e Verdi. Sono invece usciti rafforzati movimenti che sono stati sempre critici sulle attuali istituzioni europee».

Si può sforare il 3 per cento di deficit?
«Dipende per fare cosa: la nostra proposta è fissare al 3 per cento per gli investimenti e anche zero per la spesa corrente. Il punto è che spendere in deficit per finanziare il reddito di cittadinanza è da irresponsabili, ma farlo per portare l'alta velocità fino a Palermo è una cosa intelligente».

Un governo di centrodestra come lei lo immagina non potrebbe dividersi sulle autonomie?
«Ancora non ho capito di cosa parliamo, perché ancora non c'è un testo su cui ragionare. Non faccio mistero di credere che serva più coraggio nelle riforme, dall'elezione diretta del capo dello Stato per poi passare al federalismo, come scritto nel programma del centrodestra. Ma qui ancora oggi non sappiamo di cosa stiamo parlando».

In questo contesto che ruolo avrebbe Roma Capitale?
«Questa è un'altra delle questioni che vanno affrontate con coraggio: tutti hanno abbandonato Roma, compreso il M5S che la governa. Sulla Capitale non ci si deve dividere, come abbiamo dimostrato mettendo a disposizione i nostri voti per il Salva Roma».

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