Elezioni Europee: sfide tra big nel Centro Italia. Il premier e Schlein, Vannacci e Marino. Tajani e forse Renzi

Nella circoscrizione si presentano Tajani e forse Renzi. Tra i dem molti pezzi da novanta rischiano il posto

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante la cerimonia di benvenuto alle delegazioni ufficiali dei Paesi del G7 in occasione del G7 dei ministri degli Esteri, Capri, 17 aprile 2024. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante la cerimonia di benvenuto alle delegazioni ufficiali dei Paesi del G7 in occasione del G7 dei ministri degli Esteri, Capri, 17 aprile 2024. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
di Mario Ajello
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Venerdì 19 Aprile 2024, 07:58

Preparare il popcorn per il super match, per la partitissima dei leader, per lo spettacolo più spettacolare in queste elezioni Europee di giugno. È quello che si gioca in uno stadio chiamato Italia Centrale, in casa nostra insomma. Perché i leader ancora non hanno annunciato niente sulle loro intenzioni, ma ormai sanno tutti che, già probabilmente nella direzione dem di domenica ma sicuramente nella direzione del 29 aprile e poi nella convention di FdI a Pescara sempre a fine mese (i giorni sono 26-28), Meloni e Schlein annunceranno le loro corse. E il capo del governo gareggerà ovunque a cominciare dal Centro Italia, mentre la leader del Pd si cimenterà nel Lazio e nelle regioni centrali oltre che (forse) nella circoscrizione Isole. Una contro l’altra, e che sfida tra le due donne della neo-politica italiana. Un faccia a faccia che, se prima non ci sarà in tivvù, si svolgerà direttamente nelle urne.

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Ma la partita è una partitissima perché oltre alle due leader della destra e della sinistra, che tanto tengono al loro bipolarismo personale e politico che praticano in una logica di reciproco riconoscimento e vicendevole legittimazione (quanti al fair play si vedrà, ma ci sono motivi per ben sperare) si sfidano sullo stesso terreno gli altri leader: Antonio Tajani (laziale doc e che ha sempre detto che nel caso Meloni si sarebbe candidata anche lui avrebbe fatto lo stesso e infatti lo farà e lo farà qui) e, ma ancora non ha sciolto la riserva, Matteo Renzi il quale tra Lazio, Toscana, Marche e Umbria ha la sua terra d’elezione.

Una partita a quattro? Macché: a sei. Ai top player vanno aggiunti la possibile sorpresa, ossia il generale Vannacci con la Lega (al Nord i leghisti doc non lo vogliono, e potrebbe giocare al Centro, al Sud e nelle Isole) e Ignazio Marino l’ex sindaco su cui i rosso-verdi puntano infinitamente e pensano di mandarlo in pista non solo quaggiù ma anche nel Nord-ovest cioè nel Piemonte dove avrebbe un suo seguito o almeno così credono i suoi sponsor.

E così il Centro Italia diventa il centro delle Europee. Dove specialmente il Pd ha un problemone. Secondo gli ultimi sondaggi che danno i dem al 19 per cento sul piano nazionale, scatteranno tre euro-seggi in questa circoscrizione (nel 2019 furono quattro con i resti e con il 22,7 per cento). I pretendenti di tre poltrone sono più del doppio. Con Schlein capolista, la posizione numero due è di Nicola Zingaretti (anche se lui continua a dire che è detto che sarà in gara), la tre in virtù dell’alternanza di genere toccherà a Camilla Laureti (eurodeputata uscente e sostenitrice di Elly della prima ora al contrario del resto della squadra italiana dei dem di Strasburgo) e poi tra i big Marco Tarquinio il cattolicissimo e pacifista ex direttore di Avvenire sostenuto dalla Cei, Dario Nardella sponsorizzato da Dario Franceschini, il pesarese ex sindaco Matteo Ricci molto sostenuto da un pezzo di Pd che conta, l’altra marchigiana che è Alessia Morani, per non dire - Basso Lazio e tanti voti - di Francesco De Santis.

TUTTI CONTRO TUTTI

Un tutti contro tutti per poche poltrone in palio. Se poi si scende più giù lungo lo Stivale, restando in casa dem, sarà tutta da gustare la partita per i tre posti che si aggiudicheranno con ogni probabilità Lucia Annunziata, Antonio Decaro e Pina Picierno, vicepresidente uscente dell’Europarlamento (non schleineriana).

In Centro Italia, i 5 stelle non sanno chi candidare. E si racconta che Conte - il quale ha piazzato al Sud l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, e nelle Isole l’icona anti-mafia Giuseppe Antoci - stia disperatamente cercando una figura simbolica, proveniente dalla cosiddetta società civile, da buttare nella mischia ma fioccano i no o le auto-candidature di personaggi improbabili. Mentre un grande show sarebbe quello, in questa circoscrizione, tra le due Mussolini: Rachele (tendenza Romano, super-votata alle Regionali nel Lazio) e Alessandra (tendenza Benito, ma potrebbe correre al Sud) e la prima è FdI e la seconda Forza Italia.

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