Sequestrato e picchiato in casa da tre rapinatori

Sequestrato e picchiato in casa da tre rapinatori
di Attilio PALMA
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Martedì 9 Ottobre 2018, 14:28
Prima un furto di oggetti preziosi, poi un'abitazione secondaria messa a soqquadro. Infine, giovedì scorso, una tentata rapina nella casa in via delle Rose, alla periferia di Racale. Una famiglia vive nel terrore da un mese e mezzo. L'ultimo episodio risale al 4 ottobre ed è stato quello che più segnato una coppia del posto che gestiva un noto bar fino a qualche mese fa, lui 59enne, lei 57enne, e che vive con i due figli di 32 e 19 anni. È la madre a raccontare quanto accaduto: «Erano circa le 21 quando mio figlio era solo in casa a guardare la tv in cucina. Ha sentito battere forte contro la vetrata del soggiorno». Richiamato dal rumore, il giovane è andato a controllare ed ha notato dei piedi che tentavano di rompere il vetro. Ha afferrato una sedia ed è tornato verso l'ingresso. «Ha colpito uno dei malviventi che indossava un passamontagna e che nel frattempo aveva rotto il vetro. Nonostante questo non è riuscito a fermarli. Del resto erano in tre e lo hanno immobilizzato sferrandogli un colpo in testa con il calcio della pistola». Uno dei banditi lo ha tenuto fermo con la faccia rivolta sul pavimento e con un ginocchio sul collo. «Puntadogli una pistola alla tempia - aggiunge la donna - gli hanno chiesto dove fosse la cassaforte. Ma noi non l'abbiamo, non l'abbiamo mai avuta. Nel corso del primo furto portarono via una chiave particolare che apre però una cassetta di sicurezza che abbiamo in banca. Mio figlio ha risposto che non avevamo una cassaforte e che non c'erano neppure monili in oro». I rapinatori, per nulla convinti, hanno frugato dappertutto. «Dopo circa 10 minuti è arrivata arriva mia figlia che ha visto i vetri per terra nella veranda. Ha capito subito che c'era qualcosa di strano. Il fratello, preoccupato che potessero farle del male, le ha urlato di scappare via. Così si è allontanata». «Sono entrata in casa e ho visto mio figlio legato mani e piedi disteso sul pavimento sporco di sangue. Una scena da incubo». Il giovane è stato poi soccorso e medicato: tre i punti di sutura alla testa a causa del colpo ricevuto con il calcio della pistola. «Speriamo che li trovino - conclude la donna - siamo stanchi ed esasperati. Volevamo un po' di pace dopo quarantanni di lavoro, invece stiamo vivendo giorni terribili. Abbiamo fiducia nell'operato dei carabinieri».
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