Commissioni e gettoni Patti: «Politica chiusa a chi non ha vitalizi»

Commissioni e gettoni Patti: «Politica chiusa a chi non ha vitalizi»
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Sabato 29 Giugno 2019, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 13:35

Commissioni e gettoni di presenza. Il regolamento approvato dal commissario Ennio Sodano che non prevede più il gettone di presenza per i capigruppo e i presidenti delle altre commissioni che pure possono parteciparvi, fa già discutere. O meglio. L'auspicio, prima di tutto, è che la discussione trovi un momento pubblico che garantisca la trasparenza. Questo il pensiero del consigliere comunale di Lecce Città Pubblica, Pierpaolo Patti che interviene sulla questione.
«I costi - spiega Patti - non sono solo quelli relativi alla funzione ma anche quelli procurati dall'assenza, per i dipendenti non consentita, dal posto di lavoro. Appare così evidente come ciò possa andar bene per chi può permetterselo - magari perché percepisce un vitalizio da ex parlamentare, come nel caso di chi l'avrebbe proposta - ma è gravemente lesivo per chi non può sostenere una spesa quotidiana e mensile di questo tipo». E di più. Per il consigliere, in questo modo «la politica chiude le proprie porte, valutando in base al censo di ognuno ovvero consentendone la partecipazione agli uomini di partito che negli anni sono riusciti a collocarsi tra parlamento e regione. Viene da pensare allora, che questa misura sia diretta proprio ad evitare che nuove facce, magari giovani, magari non di apparato, si presentino sul panorama politico cittadino, magari prendendo più voti di qualcuno con il pedigree». E se Patti si trova d'accordo sul fatto che il gettone di presenza venga erogato solo dopo aver presenziato per il 75% alla commissione, non lo è altrettanto sull'ipotesi di guadagno che viene ipotizzata dall'ex consigliere Lorenzo Ria, padre della proposta di modifica: «È vero che si eliminano i gettoni ai capigruppo ed ai presidenti di commissione, è anche vero che in passato non tutti i gruppi consiliari avevano spazio nella composizione delle articolazioni del consiglio - dice - Ad oggi, invece, si dovrà dare spazio a tutti, perché questo prevede lo Statuto, riproducendo la composizione del consiglio comunale, il che lascia presagire che le commissioni consiliari saranno costituite non più da otto membri ma probabilmente dal doppio, con perdita di efficacia e di dinamicità dei lavori».

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