Cani denutriti e sporchi. Inchiesta dopo l'ispezione

Cani denutriti e sporchi. Inchiesta dopo l'ispezione
di Stefano MARTELLA
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Sabato 3 Novembre 2018, 07:14

La scena che si sono trovati davanti le guardie ecozoofile, la Polizia municipale di Nardò e il veterinario ausiliario di polizia giudiziaria, non era proprio quella di un rifugio confortevole dove accogliere gli amici a quattro zampe. Tutt'altro. L'ispezione eseguita nel canile di Castrì, la Pensione Cinofila Campure di Raffaele Quarta, ha portato alla luce una realtà di sporcizia e malnutrizione per gli ospiti ricoverati nella struttura. «Durante il sopralluogo è emerso che i cani erano detenuti in condizioni igienico-sanitarie non adeguate a causa della sporcizia derivante dall'accumulo di vecchia data di pelo e deiezioni nelle gabbie, malnutriti e marcatamente dimagriti».
Sono le parole riportate testualmente nella comunicazione scritta dal comandante della Polizia municipale di Nardò, Cosimo Tarantino, e dal comandante delle guardie ecozoofile, Antonio Russo. «Abbiamo riscontrato un marcato dimagrimento di gran parte dei cani, precarie condizioni igieniche, presenza di deiezioni nei box, cani sporchi per l'accumulo da giorni degli escrementi», conferma Russo. Di più non si sbilancia, anche perché sulla vicenda sono ancora in corso le indagini della Procura della Repubblica di Lecce. Infatti dell'esito dell'ispezione è stata informata il pubblico ministero Carmen Ruggiero, che ha disposto l'immediato allontanamento di tutti i cani ricoverati nel canile di Castrì e la formulazione della relativa notizia di reato.
Nella Pensione Cinofila Campure erano custoditi i randagi di 15 comuni della provincia di Lecce: Nardò, Aradeo, Calimera, Castrì di Lecce, Cavallino, Galatone, Lequile, Lizzanello, Martano, Martignano, Melendugno, San Donato di Lecce, Seclì, Soleto, Vernole. Nardò, che nella struttura aveva 52 randagi, ha già disposto l'allontanamento in altri canili della provincia, precisamente a Corigliano e Casarano, a bordo di mezzi attrezzati delle guardie zoofile e delle associazioni di volontariato. Sulla struttura di Castrì da tempo giungevano segnalazioni di una gestione non adatta al ricovero degli animali. L'ispezione, alla quale ha partecipato anche il consigliere delegato al Randagismo di Nardò, Gianluca Fedele, ha dimostrato la veridicità delle segnalazioni degli ambientalisti. Anche il sindaco di Vernole, Francesco Leo, annuncia il trasferimento immediato dei cani. «Prenderemo provvedimenti immediati commenta Leo già dalla settimana prossima avvieremo la procedura per il trasferimento anche dei nostri cani. Il nostro Comune versa una quota in denaro al canile di Castrì per il mantenimento dei nostri cani, che sono stati trovati sporchi e dimagriti. Per questo saranno subito trasferiti in altre strutture». Sulla vicenda interviene anche Floriana Catanzaro, componente Commissione Regionale Randagismo: «Ringrazio le Guardie Zoofile di Nardò per aver messo in luce questa deprecabile situazione che si va a sommare ai tanti casi susseguitesi negli anni, ma è ora che la politica regionale dia un segnale afferma Catanzaro - non è ammissibile lo sperpero di tante economie per mantenere questi esseri sfortunati in queste strutture e con questi risultati. In Puglia i comuni spendono oltre 27 milioni di euro all'anno per il pagamento delle rette e non è concepibile che non venga fatto alcuno sforzo dal lato della prevenzione e del monitoraggio sul territorio. Il randagismo è un fenomeno sociale e va combattuto con l'applicazione e il rispetto delle norme, non segregando gli animali nei canili fine pena mai».
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