Zona pub diventa "Zona Q". Ecco il progetto per salvare i locali della movida

Il progetto della nuova zona dei pub
Il progetto della nuova zona dei pub
di Marco Cusumano
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Lunedì 27 Aprile 2020, 20:45 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 06:45
Un progetto per salvare le attività nella zona dei pub, ma non solo. L’associazione “Isola che non c’è”, che raccoglie gli operatori della zona della movida del capoluogo, si è affidata a un architetto per elaborare una strategia in grado di far recuperare i posti a sedere al momento della riapertura, nella fase 2.

L’idea nasce da una scelta fondamentale: rendere la zona interamente pedonale. In questo modo il Comune rinuncerebbe a circa 30 stalli mettendo gli spazi ricavati a disposizione delle attività di ristorazione.

«Abbiamo ragionato su questo progetto pilota - spiega Erasmo Berti, titolare di un locale in via Neghelli - raccogliendo i pareri di tutti gli operatori e interpellando dei tecnici per elaborare questa idea. Il risultato è stato già illustrato al Comune nel corso di una videoconferenza, ora il progetto sarà depositato e, se l’idea sarà accolta dall’amministrazione, si potrà partire in tempi rapidi».

I locali che potrebbero beneficiare di questa soluzione sono la quasi totalità, anche se in proporzione differente a seconda degli spazi disponibili accanto ai gazebo esterni già esistenti. «In sostanza - spiegano i promotori - si dovrebbero eliminare le chiusure laterali dei gazebo allargando i tavoli sui posti auto e anche su una fila in strada».

La soluzione, secondo il progetto, garantirebbe le misure di sicurezza necessarie: 2 metri e 90 di spazio libero al centro di via Neghelli per il passaggio dei mezzi di soccorso, così come prevede la legge. L’area sarebbe estesa comprendendo via Lago Ascianghi e a una porzione di via Cesare Battisti dove il marciapiede è più ampio e i posti auto eliminati darebbero notevole spazio in più ai locali.

E’ chiaro che si tratta di un progetto di massima che dovrà essere messo a punto nei dettagli per arrivare a dama. «L’idea - spiega Berti - è stata illustrata al Comune e ora attendiamo un riscontro per poter entrare nei dettagli. I fondi per i varchi sono già stanziati, dunque non dovrebbero esserci ostacoli di tipo economico».

Oltre a questo l’associazione chiede una serie di agevolazioni di tipo fiscale: l’annullamento delle imposte per il periodo di chiusura, la riduzione fino al 31 dicembre, contributi a fondo perduto, agevolazioni sul credito d’imposta e revisione delle accise sull’energia. Per sollecitare queste agevolazioni oggi si terrà un “flash mob” molto particolare: le luci dei locali chiusi resteranno accese dalle ore 20 per due giorni.

«Vogliamo accendere le luci - spiega Paolo Toselli, gestore di un locale - sulle problematiche concrete ed economiche che si presenteranno nella tanto annunciata quanto, ad oggi ancora mai tradotta nei dettagli, fase 2». 

Intanto i locali hanno deciso di presentarsi non più come “zona dei pub” (termine ormai considerato non rappresentativo) ma come “Zona Q”, con tanto di logo ufficiale, in riferimento alla forma dell’area della movida sulla mappa della città: un quadrilatero del divertimento che sogna di tornare rapidamente al vecchio splendore.

IL PROGETTO
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