Frode e bancarotta fraudolenta, i dettagli dei sequestri ai membri del Cda di Karibù e Consorzio Aid

Frode e bancarotta fraudolenta, i dettagli dei sequestri ai membri del Cda di Karibù e Consorzio Aid
di Francesca Balestrieri
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Lunedì 30 Ottobre 2023, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 12:16

LATINA - Frode in pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e auto ricilcaggio, sono i reati di cui sono accusati i membri del Cda della Cooperativa Karibù e del Consorzio Aid per cui questa mattina il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Latina ha dato esecuzione all'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Latina.

LE MISURE

Disposta l'applicazione delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari e dell'obbligo di dimora presso il proprio comune di residenza nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa sociale integrata Karibu e del sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente del profitto del reato nei confronti degli stessi e di un altro soggetto legato a loro da vincoli di parentela, che attualmente si trova all'estero.

Le indagini condotte dalla Procura e dalla Guardia di Finanza hanno permesso di accertare condotte di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e auto-riciclaggio. La Procura in una nota spiega che Le cooperative Karibù e il Consorzio Aid e la Jambo Africa (per il tramite della Karibù) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito. Riscontrate numerose criticità nelle strutture gestite dalle cooperative e, in particolare: sovrannumero di ospiti; alloggi fatiscenti con arredamento inadeguato; condizioni igieniche carenti; derattizzazione e deblattizzazione assenti; riscaldamento assente o comunque non adeguato; carenze nell'erogazione dell'acqua calda; carenze nella conservazione delle carni; insufficienza e scarsa qualità del cibo; presenza di umidità e muffa nelle strutture; carenze del servizio di pulizia dei locali e dei servizi igienici; insufficiente consegna di vestiario e prodotti per l'igiene".

Esemplificative le vicende dei Cas di Aprilia (Via Lipari), di Latina (Hotel de la Ville Central) e di Maenza (Casal dei Lupi) gestiti dalla Karibu, nonché quelle dei Cas di Latina (Via Romagnoli e Via del Pioppeto) gestiti da Consorzio Aid.

L'inosservanza delle condizioni pattuite ha generato considerevoli risparmi di spesa/profitti che sono stati utilizzati per spese varie (alberghi, ristoranti, abbigliamento di lusso, accessori, gioielli ecc.) e/o investimenti del tutto estranei alle finalità del servizio pubblico e assolutamente non inerenti con l'oggetto sociale delle cooperative e la loro natura di enti no profit.

Tali distrazioni di danaro sono state oggetto di approfondimenti investigativi che hanno consentito di ipotizzare a carico degli indagati i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) a seguito dell'accertamento giudiziario dello stato d'insolvenza della cooperativa Karibù e di autoriciclaggio di parte delle somme, che sono state trasferite all'estero (Ruanda, Belgio e Portogallo) e reimpiegate in attività imprenditoriali e comunque estranee rispetto alle finalità di assistenza e gestione in Italia dei migranti e/o richiedenti asilo.

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