«Oggi l'Rt del Veneto e 1,20 che sarebbe stato virtuoso due settimane fa, oggi è tra i più alti a livello nazionale». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale ha sottolineato che «se ci mettiamo poco impegno nel distanziamento sociale, è inevitabile che l'Rt si alzi. Sono convinto - ha osservato - che se non investiamo nell'evitare gli assembramenti, rischiamo che l'Rt inizi ad alzarsi. E questo significa che l'incidenza dei contagi riprende quota. E quindi passiamo ad un colore diverso di zona. Allora, poi, torneremo ad apprezzare di più la zona gialla che è stata vissuta da qualcuno come una grande restrizione. Questa settimana - ha concluso - non possiamo esisere dall'essere valutati, e l'Rt è quello che pesa di più sugli altri 21 parametri».
«Abbiamo un terzo dei positivi di marzo, meno incidenza di positivi e una mortalità più bassa, +1% rispetto al 2019, a marzo eravamo al +30% di mortalità sullo stesso mese del 2019, ma abbiamo gli ospedali con 600 persone in più ricoverate rispetto allo scorso marzo .
«Siamo in una fase ospedaliera della curva apicale che si è stabilizzata: non si continua a crescere e non si cala. Però non fa tendenza perchè il Covid è una realtà che prende spesso in contropiede. Per cui è fondamentale la collaborazione da parte di tutti, rispettando distanziamenti, evitare gli assembramenti e indossando mascherine», ha detto Zaia.
«Vorrei che fosse chiarito quali dovranno essere i principi fondanti di questo Dpcm. Se il principio fondante è che l'assembramento è un problema, allora non si possono chiudere i teatri, i cinema e le piste da sci. Perchè a me non riusulta che l'assembramento sia solo in questi contesti; anzi sono forse più governabili degli assembramenti volontari e liberi che si creano naturalmente».. È la posizione che presidente del Veneto, Luca Zaia, intende esporre oggi nelle riunione delle Regioni. «Auspico che il Governo - aggiunge - fissi intanto, sul piano della politica sanitaria, alcuni pilastri: l'assembramento, gli spostamenti, eccetera, e a cascata seguiranno delle misure. Ma partire dicendo tu sì, invece tu no, non mi sembra un metodo di lavoro».«Questo Dpcm - osserva Zaia - è un elemento centrale di questa battaglia perchè si inserisce in piena fase invernale e dovrà affrontare Covid-19, influenza e la più grande campagna vaccinale che mai si sia fatta». Zaia premette che il suo è un pensiero «espresso in maniera costruttiva, ma è difficile spiegare i motivi per cui il teatro è chiuso e lo 'strusciò invece è aperto, la pista da sci chiusa e l'happy hour con la piazza piena. Penso che prima di tutto venga la salute, ovvio è che ci vogliono dei principi per affrontare eventuali restrizioni»
«Se pensiamo di gestire questa partita con Dpcm e ordinanze da qui ad aprile si arriverà con lo sfinimento, ci sarà la reazione uguale e contraria, il ribellarsi alle restrizioni. Va rinsaldato un patto forte con i cittadini e lo si può fare con una campagna di coinvolgimento». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Zaia oggi nel corso del punto stampa. «A marzo eravamo tutti a cantare sui balconi, tutti noi avevamo paura di morire, sapevamo poco del virus, ora invece il virus rischia di essere un problema dell'ospedale o del tuo vicino di casa. Dobbiamo ripristinare i collegamenti con i cittadini: io non ho la sfera di cristallo o la bacchetta magica, ma si potrebbero anche fare delle campagne di coinvolgimento, serve un percorso da fare assieme», ha auspicato Zaia.