Coronavirus, il virologo Crisanti: «La ripresa solo in presenza di 3 condizioni fondamentali. Lombardia ultima a ripartire»

Coronavirus, il virologo Crisanti: «La ripresa solo in presenza di 3 condizioni fondamentali. Lombardia ultima a ripartire»
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Lunedì 6 Aprile 2020, 22:12 - Ultimo aggiornamento: 22:25

«La ripresa sarà lunga e costellata di focolai» e «potrà avvenire da solo in presenza di 3 condizioni fondamentali. Sarebbe un errore partire con qualcosa di improvvisato ». Ne è convinto l'epidemiologo e il virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di virologia e microbiologia dell'università di Padova.

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La sua ricetta prevede 3 pilastri, spiega all'AdnKronos Salute parlando della 'fase 2' dopo l'emergenza coronavirus: «La premessa è che la rimozione delle misure deve essere graduale e rispetta le condizioni locali, tiene conto delle differenze estreme che abbiamo sia tra le Regioni che addirittura al loro interno, una seconda delle aree che prendiamo in considerazione. Punto primo: non si può prescindere dalla distribuzione su larga scala di dispositivi di sicurezza, dalle mascherine ai guanti e così via. Il secondo aspetto indispensabile è il rafforzamento della medicina del territorio e dei servizi sul territorio, a partire dai servizi di diagnosi, senza dimenticare il monitoraggio dei luoghi di lavoro. Ultimo aspetto non meno importante: occorrerà accettare di rinunciare in parte alla propria privacy per garantire il tracciamento elettronico dei contatti nel caso di soggetti infetti ».

 

 

Solo con la combinazione di queste condizioni «si può arrivare a ipotizzare il ritorno a una pseudo normalità. Come è successo in Corea del Sud. Il modello è quello. Ma sarà un percorso lungo e sarà, ripeto, costellato di piccoli focolai che andranno spenti drasticamente ».

IL CASO LOMBARDIA
«L'ordinanza della Lombardia che evidenzia la necessità di una protezione come la maschera mi convince. Penso anch'io che quando ci sarà un ritorno alla vita normale ci sarà un periodo in cui dovremo abituarci a indossare. È giusto imporre questa forma di protezione, ma la domanda è: la Lombardia poi le mette a disposizione di tutti i suoi cittadini? Se lo fa, allora può funzionare ». Lo sottolinea all'AdnKronos Salute Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di virologia e microbiologia dell'università di Padova. Guardando alla situazione della Lombardia con i contagi da nuovo coronavirus, l'esperto sottolinea che in questa regione «i tempi per una riduzione delle misure» messi in campo per quell'emergenza Covid-19 si prospettano «più lunghi» e considerare essere « l'ultima »nel ritorno graduale alla« 'pseudo normalità' ». «C'è ancora una trasmissione in Lombardia ancora oggi all'interno delle comunità. La situazione non è ancora messa in sicurezza ».

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