Bassetti contro Crisanti: «Non lo stimo, parla di cose che non sa». La replica: «Quanti articoli ha pubblicato su Nature?»

Crisanti, nel corso di una puntata di "Non è l'arena", aveva definito Bassetti «analfabeta dell'epidemiologia»

Bassetti contro Crisanti: «Non lo stimo, parla di cose che non sa». La replica: «Quanti articoli ha pubblicato su Nature?»
Bassetti contro Crisanti: «Non lo stimo, parla di cose che non sa». La replica: «Quanti articoli ha pubblicato su Nature?»
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Mercoledì 9 Febbraio 2022, 19:23 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 13:45

È scoppiata la guerra dei virologi. Protagonisti Matteo Bassettidirettore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, e Andrea Crisantidirettore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. L'infettivologo genovese, ai microfoni di "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1, ha dichiarato: «Non stimo Crisanti perché parla di cose di cui non sa».

Bassetti contro Crisanti, la guerra tra virologi

«Quando parla di clinica delle malattie infettive, quando parla di come si curano le persone - afferma ancora Bassetti - se uno è morto con o per il coronavirus, mi dispiace ma usa argomenti che sono un po' lontani dall'essere un bravissimo microbiologo, un bravissimo parassitologo, un bravissimo virologo.

Per alcuni argomenti - insiste - è meglio ascoltare chi di mestiere vede dei malati, che non chi i malati non li vede proprio o li ha visti durante il corso di laurea in medicina».

La replica di Crisanti

Non si è fatta attendere la replica di Crisanti che ai microfoni di AdnKronos Salute ha detto: «Non mi abbasso a questo livello. Basta fare una cosa e cioè verificare quanti articoli in ambito malattie infettive ho pubblicato io su "Nature" (considerata dalla comunità scientifica la rivista più importante nel settore, ndr) e quanti Bassetti». 

Bassetti contro Crisanti: cosa è successo

Crisanti, nel corso della puntata di "Non è l'arena" del 12 gennaio, aveva definito Bassetti «analfabeta dell'epidemiologia» a causa della sua proposta di non comunicare più il bollettino sui dati giornalieri dei contagi. Da allora fra i due virologi volano stracci.

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