Coronavirus, aumentano i ricoveri e le terapie intensive: male in 7 Regioni

Coronavirus, aumentano i ricoveri e le terapie intensive: male in 7 Regioni
di Alessia Strinati
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Martedì 13 Ottobre 2020, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:28

I contagi da Coronavirus continuano a crescere, così come i ricoveri nelle terapie intensive. Per gli esperti non si tratta ancora di una situazione preoccupante, ma in alcune città le terapie intensive iniziano a riempirsi e i dati alzano il livello di allerta rispetto a qualche mese fa.

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A livello nazionale sono 420 i posti occupati nelle terapie intensive a livello nazionale. Numeri lontani da quelli di marzo, ma secondo gli esperti, se la situazione non dovesse migliorare nel Sud e in alcune regioni del Centro la situazione potrebbe arrivare al collasso tra un mese. Secondo i dati riportato dal Corriere della Sera, a livello nazionale è stato programmato un incremento di 3.553 posti in rianimazione rispetto ai 5.179 di partenza, fa sapere il ministero della Salute. A questi se ne aggiungono altri 4.225 di terapia semintensiva. 

In particolare, secondo la Fondazione Gimbe che ha analizzato i dati del monitoraggio tra 30 settembre e 6 ottobre, in 7 Regioni la percentuale dei casi ospedalizzati è superiore alla media nazionale del 6,6%: Sicilia (11,5%), Liguria (10,4%), Lazio (9,9%), Puglia (8,9%), Piemonte (8,6%), Abruzzo (8,2%), Basilicata (7,9%). 

Ma qual è oggi la situazione Regione per Regione? Chi sembra state peggio è la Valle D'Aosta con il 30% di saturazione seguita dalla Campania con il 18,2%, un dato che preoccupa particolarmente vista la continua crescita dei casi nella regione.

La Sardegna registra il16% seguita dalla Liguria con il 14,4% che è però ben lontana dall'80% registrato nel corso della prima ondata. La Lombardia si attesta sul 5,6% bel lontano dal 122% dei mesi passati, ma anche in questa regione i contagi tornano a salire e a far preoccupare.  Più o meno, stesse percentuali ci sono anche in Piemonte, passato dall’86 al 7,3, e in Veneto dal 48 al 4,9. Molise, Basilicata e Trento sono ferme a zero. 

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