Coronavirus, in Spagna parrucchieri aperti dal 4 maggio ma non tutti sono d'accordo: «Non siamo ancora pronti»

Coronavirus, in Spagna parrucchieri aperti dal 4 maggio ma non tutti sono d'accordo: «Non siamo ancora pronti»
Coronavirus, in Spagna parrucchieri aperti dal 4 maggio ma non tutti sono d'accordo: «Non siamo ancora pronti»
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Giovedì 30 Aprile 2020, 18:57
Le contraddizioni dell'emergenza coronavirus: se in Italia molti parrucchieri, estetisti ed altri operatori del settore della cura della persona chiedono di poter riaprire prima di giugno, almeno nelle zone meno colpite dal contagio, in Spagna sta accadendo l'esatto contrario. Il governo Sanchez, infatti, ha dato il via libera alle prime riaperture già dal 4 maggio, ma molti parrucchieri non sono convinti della decisione: «Vogliamo tornare a lavorare quanto prima, ma forse non siamo ancora pronti».

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Il motivo della posizione dei parrucchieri spagnoli è spiegato da 20minutos.es: il governo ha infatti consentito la riapertura a tutti quei saloni in cui è possibile rispettare determinati protocolli di sicurezza, a cominciare dagli ingressi scaglionati dei clienti (una sola persona alla volta) e dall'utilizzo di dispositivi di protezione individuale (mascherine obbligatorie sia per i parrucchieri che per i clienti, ma anche guanti usa e getta e mantelli usa e getta). Inoltre, per preservare la popolazione più anziana, è stato chiesto ai parrucchieri di differenziare gli orari, offrendo turni riservati. Un'indicazione non semplice da attuare all'atto pratico, specialmente in questi giorni in cui i parrucchieri vengono tempestati di telefonate da parte di clienti che vorrebbero fissare un appuntamento. 

Asunciòn, una parrucchiera spagnola, ha spiegato a 20minutos.es: «Ho già chiesto alle mie clienti di darmi de tempo per potermi assicurare con certezza di arrivare pronta al 4 maggio. Ci sono troppe cose ancora non chiare e non sono sicura di poter garantire tutte le misure di sicurezza. Ad esempio: cosa posso fare con le clienti più anziane? Riservare loro l'orario di apertura o quello di chiusura? Inoltre, nessuno mi ha ancora chiarito se sarà necessario installare vetri divisori o se sarò costretta a lasciare i clienti in attesa fuori dal negozio».

Le incognite sulla nuova fase dell'emergenza riguardano anche l'aspetto meramente economico: sarà possibile riaprire e tornare al lavoro, ma gli introiti si preannunciano già inferiori rispetto a prima. La parrucchiera intervistata spiega ancora: «Prima riuscivo a 'servire' due o tre persone contemporaneamente, ora cambia tutto e se prima riuscivo a fare i capelli a 15 signore ogni giorno, ora difficilmente potrò avere più di 6-7 clienti».
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