Manovra, meno tagli ai patronati e cartelle Equitalia a rate per 10 anni

Manovra, meno tagli ai patronati e cartelle Equitalia a rate per 10 anni
di Andrea Bassi
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Giovedì 13 Novembre 2014, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 10:28
L'emendamento lo hanno firmato ben 100 deputati del Partito Democratico. La richiesta al governo, è quella di rivedere il taglio da 150 milioni di euro ai Patronati inserito nella legge di stabilità. Un taglio ai fondi che, secondo gli istituti, molti dei quali controllati dalle organizzazioni sindacali, potrebbe causare il licenziamento di 7 mila dipendenti. Proprio domani, per protestare contro le norme inserite nella legge di Stabilità, gli istituti di assistenza ai pensionati hanno deciso una serrata.



La levata di scudi avrebbe convinto il governo ad un messo passo indietro. Il Tesoro avrebbe allo studio un ammorbidimento del taglio ai Patronati. Non è l'unica novità. Oggi la commissione bilancio si è riunita dopo il taglio di 1.600 emendamenti deciso ieri, per sfoltire ulteriormente le proposte di modifica, portandole a circa 500. Il Pd ha, tra le altre cose, segnalato un emendamento per la rateizzazione decennale dei debiti con Equitalia senza la necessità di produrre documentazione giustificativa.



«Relativamente alle cartelle di pagamento, alle ingiunzioni fiscali, agli avvisi di accertamento esecutivi, nonchè agli accertamenti con adesione emessi per tributi di uffici statali, agenzie fiscali, regioni province e comuni, il debitore - si legge nell'emendamento a prima firma Francesco Sanna - può presentare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, domanda di rateazione in modo semplificato, senza allegare alcuna documentazione comprovante la situazione

di temporanea obiettiva difficoltà, fino a un massimo di centoventi rate mensili», con un piano di ammortamento a rate costanti o a rate di importo crescente per ciascun anno a scelta del contribuente. L'importo minimo di ciascuna rata, specifica l'emendamento, non può essere inferiore a 100 euro».



Il debitore - recita ancora - è tenuto al pagamento, oltre che dell'importo originario iscritto a ruolo o di quello residuo, di un interesse con un tasso annuo lordo pari al 3,69 per cento. Sel ha presentato invece, un emendamento sulla web tax che ricalca fedelmente quello che lo scorso anno aveva messo a punto l'attuale presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia e che prevede l'obbligo per i giganti del web, come Google, Twitter e Facebook, di dotarsi di una partita Iva italiana. Tra le varie proposte di modifica è risputanta anche la questione degli insegnanti cosiddetti "quota 96". A prevederne il pensionamento, è un emendamento firmato da Led.



Quante di queste proposte riusciranno a passare il vaglio dipenderà dalle decisioni del governo. Pier Carlo Padoan e Matteo Renzi si sono incontrati per fare un primo punto. Su diversi temi ci sarebbero delle aperture. A cominciare dalla tassazione del Tfr in busta paga, che potrebbe essere resa meno penalizzante rispetto a quella marginale per ora prevista dalla legge di Stabilità, fino alla tassazione dei fondi e delle Casse di previdenza. Alcuni emendamenti, guardati con attenzione dal governo, riducono il prelievo sui soldi accantonati per la previdenza complementare, dal 20% al 15%. C'è poi il tema più ampio della local tax, ma su questo punto il governo è ancora al lavoro per trovare una sintesi. Le votazioni sulle proposte di modifica inizieranno martedì 18 novembre. Da quel momento la manovra entrerà davvero nel vivo.