Dall’Appia alla Traiana Topolino verso Brindisi: prosegue l’avventura a fumetti che accompagna il percorso per il riconoscimento Unesco

Dall’Appia alla Traiana Topolino verso Brindisi: prosegue l’avventura a fumetti che accompagna il percorso per il riconoscimento Unesco
di Francesco DI BELLA
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Sabato 1 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:22

L’avventura è cominciata alcuni mesi fa. Anzi, non una bensì due avventure. La prima, grande, importante, per molti versi entusiasmante, lo scorso febbraio quando il Ministero della Cultura decise di presentare all’Unesco, a Parigi, la richiesta di riconoscere a una delle più grandi opere dell’ingegneria umana mai realizzate, la Via Appia Antica, il titolo di “Patrimonio Mondiale dell’Unesco”. La seconda, altrettanto importante (almeno per gli appassionati del settore, e sono tanti), un paio di mesi dopo, era la metà di aprile, sulle pagine del settimanale Topolino, lì dove quell’antica “regina viarum” romana che collegava l’Urbe con Brindisi, è diventata percorso e filo conduttore di una lunga storia che vede i due protagonisti principali, Topolino e Pippo, in una caccia tra passato e presente alla ricerca dei due amici scienziati Marlin e Zapotec, inventori della macchina del tempo, persi da qualche parte nei primi anni del secondo secolo dopo Cristo.

Senza volerla fare troppo lunga, per spiegare cosa c’entri il mondo dei fumetti con la candidatura della Via Appia bisogna far riferimento al rapporto di collaborazione e di amicizia che già da qualche tempo si è instaurato tra due fondamentali artefici di tutta l’operazione: da un lato il professor Giuseppe Ceraudo, archeologo, docente di Topografia antica nel Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, nonché componente della Commissione Unesco per la candidatura della Via Appia, dall’altro Francesco Artibani, sceneggiatore della Disney con la passione, anche lui, per l’archeologia e i tesori dell’antichità. Detto questo, diventa facile comprendere come dall’unione delle due menti sia nata “Topolino e la Via della Storia”, l’avventura che in cinque puntate a cadenza mensile, tre hanno già visto la luce, le altre due lo faranno a luglio e agosto, vedranno i nostri eroi superare ostacoli, intoppi, contrattempi di ogni genere (sempre divertenti com’è d’uopo che sia nelle storie a fumetti disneyane), e arrivare all’immancabile lieto fine. E magari, sull’altro tavolo, quello della realtà, arrivare a buon fine anche il percorso di riconoscimento chiesto all’Unesco.

Cinque puntate, una al mese. Ad agosto l'ultima a Brindisi

«In effetti quella di far uscire le cinque puntate della storia sul Topolino una volta al mese e non in cinque settimane consecutive come avviene di solito, è una scelta voluta - spiega il professor Ceraudo - le cinque puntate accompagnano infatti questa candidatura, molto importante perché è la prima volta che viene presentata dal Ministero. Così abbiamo deciso, d’accordo con la Panini Comics ma anche con lo sceneggiatore e il disegnatore della storia che è Alessandro Perina, questo percorso in cinque tappe che è partito da Roma, si è fermato a Capua, poi a Benevento e si concluderà a Brindisi alla fine di agosto facendo però prima tappa a Venosa e ad Egnazia.

E quando saremo prossimi alla conclusione della procedura di valutazione dell’Unesco, le cinque puntate saranno raccolte in un volume e speriamo davvero che possano essere di buon auspicio per il risultato finale».

La terza puntata della storia chi l’avesse persa fa ancora in tempo a trovarla sul numero di Topolino in edicola questa settimana. È quella che vede il viaggio dei protagonisti a Benevento. «Ed è una puntata cruciale - dice subito Francesco Artibani - perché è il momento in cui Topolino e Pippo devono prendere una decisione e si troveranno letteralmente di fronte a un bivio, continuare il loro percorso sull’Appia che hanno percorso da Roma fin qui o spostarsi sull’Appia Traiana».

E qui bisogna fare una piccola divagazione storica. “Beneventum” infatti fu il luogo dove l’imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano per accelerare il viaggio di uomini e merci tra Roma e il porto di “Brundisium”, la Porta d’Oriente, nel 109 dopo Cristo decise di far costruire una “variante” dell’esistente via Appia, su un percorso differente, più corto e veloce. La nuova strada prese il nome di Via Traiana, in suo onore, e a Benevento, lì dove iniziava, fu costruito l’importante Arco Traiano presso il quale, in questa puntata della storia di Topolino, i due protagonisti troveranno un loro vecchio amico, il professor Keraulos (alter ego fumettato del professor Ceraudo) che li indirizzerà proprio sulla Via Traiana.

«Loro non la conoscevano, pensavano che l’Appia fosse finita lì e invece scoprono un altro percorso e cominceranno ad affrontare il nuovo cammino - continua Artibani - è un momento di snodo della storia, dove tutto sembra perduto, ma che porterà verso le ultime due tappe che saranno determinanti: dapprima a Venosa e poi finalmente, passando per Egnazia, a Brindisi dove la vicenda troverà una sua conclusione. Ma oltre che la loro avventura, questa terza tappa è importante anche perché tra Benevento e Buonalbergo abbiamo l’apertura massima su quello che è il reale percorso dell’Appia e speriamo che per il lettore questo sia un viaggio interessante, anche per scoprire parti del nostro Paese poco note».

«Così si divulga la conoscenza del patrimonio di beni culturali»

«Il valore di fondo di questa operazione è proprio questo - aggiunge il professor Ceraudo - essa ci permette di valorizzare il lavoro di ricerca e conoscenza che portiamo avanti e che attraverso il fumetto viene trasmesso al grande pubblico. Si divulga il valore del patrimonio, dei beni culturali che l’archeologia permette di portare alla luce in alcuni casi e di valorizzare in altri».

Anche per questo Ceraudo e Artibani da settimane percorrono anche loro la Via Appia fermandosi in alcuni dei comuni interessati dal progetto (ben 74 oltre a 15 parchi, 12 città, 4 regioni e 25 università), per incontrare studenti, raccontare l’iniziativa, spiegare cosa vuol dire e quanto sia importante il riconoscimento di Patrimonio Mondiale per questa strada. Ieri sera lo hanno fatto a Brindisi, nell’incontro “La valorizzazione della via Appia tra archeologia e cultura pop” all’interno della Caffetteria Letteraria Nervegna nell’ambito della rassegna “Brindisi! Appia - Vino - Mare”. E lì, ovviamente, hanno parlato - per quel che è stato possibile, senza “spoilerare” la storia che si potrà leggere ad agosto - anche della tappa finale che vedrà nel fumetto Brindisi e alcuni dei suoi “tesori”.

«Il criterio che abbiamo seguito è stato quello di mostrare per ogni tratto del percorso che abbiamo raccontato i luoghi più rappresentativi o anche quelli magari meno noti che invece invitiamo il lettore ad andare a conoscere e scoprire personalmente - spiega ancora Francesco Artibani - Brindisi era la meta finale, poi però parlando con il professor Ceraudo e altri membri della Commissione è venuta fuori l’opportunità di raccontare anche Egnazia alla quale non avevo pensato. Ed è stata una bella scoperta perché anche dal punto di vista narrativo ha portato delle cose nuove al racconto. Alla fine lo scambio tra chi scrive, chi disegna e chi gestisce questa cosa complicatissima che è la candidatura della Via Appia a Patrimonio Unesco ha dato ottimi risultati. E alla fine anche io faccio quello che vorrei faccia il lettore: scopro tappe, scopro passaggi e lo faccio grazie a chi li conosce».

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