Galimberti, il messaggio di Gesù oltre la religione

Galimberti, il messaggio di Gesù oltre la religione
di Luca NOLASCO*
5 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Agosto 2023, 04:25

«L’atto religioso è sempre qualcosa di parziale, la “fede” è qualcosa di totale, un atto che impegna la vita. Gesù non chiama a una nuova religione, ma alla vita».
Questo passo del classico Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere del teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer ci introduce molto bene nell’ultimo libro Le parole di Gesù di Umberto Galimberti (Filosofo e psicanalista, è stato docente di Antropologia culturale, Filosofia della storia, Psicologia generale e Psicologia dinamica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia). La pubblicazione è impreziosita da un testo del noto biblista e saggista Ludwig Monti e dalle originali illustrazioni di Giorgia Merlin.
Dopo essere stato ospite del Libro Possibile a Polignano a Mare, Umberto Galimberti tornerà in Puglia per presenterare il suo libro a Specchia il 26 agosto, appuntamento alle ore 20.30 (Palazzo Risolo). 
Ma sarà anche tra gli ospiti dei talk previsti dal Festival de La Notte della Taranta all’interno della rassegna culturale “Identità come dono sociale”: l’appuntamento è fissato per il 24 agosto 2023 alle ore 20.30 a Martano (Piazza Castello).

Atene e Gerusalemme, un'antica attrazione


Atene e Gerusalemme sono due città simbolo che si sono sempre attratte pur avendo culture radicalmente diverse. Tragica è la cultura greca; animata da fede e speranza è invece la cultura giudaico-cristiana. Quest’ultima - a differenza della prima - non crede che la morte sia l’ultimo e definitivo suggello della vicenda umana.
Entrambe le due culture, pur radicalmente differenti, sono alle radici dell’Occidente che riconosce nella cultura greca la formazione del nostro attuale sapere in tutte le varie discipline e nella cultura giudaico-cristiana la fiducia nel futuro in grado di portare rimedio ai mali del presente. Nasce proprio da qui - secondo Umberto Galimberti – l’ottimismo che caratterizza la cultura occidentale la quale concepisce il tempo come descritto dal cristianesimo: il passato è male (peccato originale), il presente è redenzione, il futuro salvezza. Anche la scienza - afferma ancora Galimberti - pensa allo stesso modo: il passato è ignoranza, il presente ricerca, il futuro progresso. Cioè cristianesimo laicizzato. Questa impostazione inizia a vacillare con l’annuncio di Nietzsche: “Dio è morto”. Ed è proprio a partire dalla morte di Dio che il filosofo tedesco annuncia l’età del nichilismo: manca il fine; manca la risposta al perché; i valori supremi perdono la loro rilevanza.
Oggi i giovani, infatti, sono in gran parte consapevoli di vivere in un’epoca nichilista; essi, non a caso, assumono alcol e talvolta droga come anestetici per difendersi dall’angoscia che provano quando affacciano il loro sguardo sul futuro preferendo vivere così ‘solo’ il presente.
Umberto Galimberti, nell’Introduzione, chiarisce la prospettiva del libro: «[…] C’è un rimedio? Chiede la cultura cristiana che, animata dalla speranza, non si rassegna all’ineluttabilità del dolore e del male.

Il rimedio ci sarebbe se prestassimo attenzione alle parole di Gesù, che in tutta la sua predicazione non ha mai smesso di segnalare che ‘il futuro è nel presente’, qui ed oggi, su questa terra. È per annunciare questa verità che Gesù ha abbandonato il cielo ed è sceso in terra». A questo punto Galimberti aggiunge un’annotazione particolarmente feconda: «[…] E in questa fedeltà alla terra anch’io, che ho abbracciato la cultura greca, posso accedere non al cristianesimo, ma alle ‘parole di Gesù’» (p. 13). 

Il messaggio ai ragazzi


Nessuna ‘conversione’ o peggio ancora crisi mistica da parte dell’Autore ma il suo è un tentativo di far emergere, sotto il profilo storico-culturale ed antropologico-religioso, i punti nodali di contatto tra la cultura greca classica e le predicazioni di Gesù. Questa prospettiva consente di fare ‘amicizia’ con un nuovo modo di condurre la propria esistenza. 
Il testo del filosofo veneziano contiene cinquanta parole (più una!) che esprimono il pensiero e lo stile di vita di Gesù. Ogni parola viene spiegata ed illustrata in modo da rendere il messaggio più efficace soprattutto nei confronti dei ragazzi ai quali questa pubblicazione si rivolge esplicitamente. Il libro apre a molteplici tipologie di approccio: dal percorso di lettura dalla prima all’ultima pagina, oppure quella in ordine sparso che consente di ‘assaggiare’ una parola qui e una là, a seconda del proprio interesse. Il testo consente altresì di leggere insieme le parole più simili tra loro, suddividendo per argomenti: i concetti più legati all’essere umano (corpo, sapienza, solitudine) oppure quelli che richiamano Dio (conversione, Cristo, perdono). 
Insomma il libro intende stimolare, in questo modo, la creatività dei ragazzi ed i loro desiderio di approfondire alcune tematiche partendo dalle parole di Gesù. 
Questo libro quindi – afferma il biblista Ludwig Monti - «rappresenta una via per “leggere” le quattro “biografie” di Gesù in un modo nuovo». Ed egli aggiunge ancora rivolgendosi ai ragazzi: «La nostra speranza è che questo lavoro ti permetta di accogliere in maniera “critica”, aperta e attiva (non religiosa) queste parole, per poter vivere la vita di ogni giorno in una nuova prospettiva, sotto una nuova luce. Gesù non è venuto per fondare una religione ma per insegnarci a vivere. Per questo il testo è costellato di esempi tratti dall’esperienza quotidiana».
Anche per Galimberti, le parole di Gesù raccontano un modo diverso e rivoluzionario di vivere. Non una religione né delle regole da seguire, ma un pensiero sul mondo e su di noi per far sbocciare visioni differenti in particolare negli adolescenti. Un invito ad interrogarsi sulla vita con una diversa prospettiva. E se di Lui si è potuto dire che “mai un uomo ha parlato così”, potremmo aggiungere che mai un uomo ha vissuto così. A questo punto non ci resta che ascoltare le parole di Gesù.


*dottore di ricerca Università del Salento
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