Al Museo Castromediano di Lecce è stato proiettato il film "Salomè" (1972), di Carmelo Bene, alla presenza del giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, che al termine della visione ha commentato l'opera e risposto alle domande del pubblico. Assieme a lui Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce, per un evento di Ama, diretta da Franco Ungaro, nell’ambito del progetto “Un teatro perBene”.
Le frasi
«Non possiamo definirlo semplicemente cinema, non semplicemente teatro - ha detto Buttafuoco riferendosi allo spettacolo messo in scena dallo stessa Bene otto anni prima - e tantomeno un esercizio poetico, ma un vero e proprio rito, in cui Bene officia e reitera il sacrificio. Guai a fare incetta di simboli, lì dove ci sono significati». Un lavoro monstre, una fatica di 70 giorni di montaggio, tre giorni e tre notti per ricavare 20 secondi, con 6.000 inquadrature, «per costruire il percorso eucaristico, senza apparire blasfemi, di un’unica voce, quella di Bene appunto, che raduna attorno a sé non solo gli altri attori, ma anche i tecnici, i fonici, coloro i quali nel parco luci riescono con sapienza artigiana fanno sì che sia il colore a tratteggiare il percorso di un destino totalmente greco».
Il patrimonio
Fondamentale anche il ruolo del "suo" Salento nella valorizzazione del suo patrimonio artistico.