Via i dispenser dagli ospedali. L'accusa del direttore dell'Asl: «Sono abusivi e non servono»

Una macchinetta dispenser per caffè e snack
Una macchinetta dispenser per caffè e snack
di Michele IURLARO
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Marzo 2019, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 08:39
Niente caffè, niente bevande. E neppure un rinfrescante sorso di the alla pesca. Figuriamoci uno snack al cioccolato o un tramezzino. Un altro piccolo grande problema si abbatte sulla sanità brindisina e a sentire il direttore generale dell'Asl Giuseppe Pasqualone rivelerebbe un abuso che merita chiarimenti per tutti: per le aziende fornitrici, per chi dovrebbe controllare, per pazienti e personale dipendente dell'azienda sanitaria.
Ma cosa accade? La miccia è stata accesa all'ospedale Camberlingo di Francavilla dove da qualche tempo, pazienti, parenti e personale della struttura si ritrovano a dover fare i conti con l'assenza, all'interno dei locali, dei distributori automatici di snack e bevande, smantellati lo scorso febbraio dopo una specifica direttiva arrivata dall'Azienda sanitaria brindisina.  

È vero, a Francavilla c'è ancora un bar, posizionato, però, all'esterno dei reparti e, ovviamente, soggetto agli orari di apertura e chiusura ordinari dell'attività. Impossibile, per un degente, uscire in vestaglia e ciabatte per raggiungere il bancone. Impossibile, per chiunque, alleggerire la noia delle lunghe notti passate in ospedale con un buon caffè caldo, magari macchiato da un goccio di latte. Il motivo? Interpellato sull'argomento, il direttore sanitario del Camberlingo Antonio Montanile fa spallucce: «Non consociamo i motivi, dovete sentire la direzione generale. Noi abbiamo eseguito quanto ordinato». Pur ammettendo, ad ogni modo, il disagio. «Sicuramente spiega Montanile il disagio c'è. Non tanto per il personale, che ha comunque modo di organizzarsi nei reparti dove è presente il frigo, ma per i pazienti e per i loro parenti».
E allora, è proprio il direttore generale della Asl brindisina Guseppe Pasqualone a svelare come quei distributori, disseminati lungo gli ingressi dei reparti e all'ingresso, fossero abusivi, per una presenza non limitata alla sola Francavilla ma estesa ai presidi ospedalieri di tutta la provincia. All'ospedale Perrino di Brindisi, ad esempio, resistono due dispenser nei locali del Pronto soccorso ma sono scomparsi altrove. «Non so afferma Giuseppe Pasqualone come quei distributori siano entrati negli ospedali della provincia di Brindisi. Di certo, non esiste alcuna autorizzazione ed erano pertanto abusivi. Evidentemente, c'è chi faceva affari negli ospedali. Per questo, abbiamo avviato un'attività investigativa interna che precede un prossimo esposto in Procura».
Pasqualone, che si dice «generalmente contrario alla presenza di distributori negli ospedali», assicura che, in futuro, sarà «predisposto un bando ad hoc, a norma di legge». Facendo per altro riferimento ad un'altra gara «annullata dal Consiglio di Stato dopo un altro esposto in Procura». Ad ogni modo, la direttiva di smantellare i distributori, già recepita dalla direzione sanitaria del Camberlingo, riguarda tutti gli ospedali della provincia di Brindisi. Capoluogo compreso.
Certo, a Francavilla Fontana la problematica sembra essere particolarmente avvertita dai pazienti e, ancor di più, dai loro parenti che, in questi giorni, hanno più volte lamentato l'assenza dei distributori. «Il bar dell'ospedale spiega un neopapà nel cortile del presidio si trova all'esterno della struttura, nei pressi del Pronto Soccorso. Ed è peraltro chiuso la notte e nei giorni festivi. Possibile che per prendere un caffè o un bicchiere di aranciata debba uscire all'esterno dell'ospedale?»
Il problema è che, a sentire il direttore generale, il servizio, in fondo di questo si parla, non è mai stato affidato ad un'azienda. O, almeno, non in maniera ufficiale. E se è pur vero che il disagio è maggiormente avvertito dai pazienti piuttosto che da parenti e accompagnatori, anche il personale medico, senza clamore, borbotta, privato di quella pausa caffè da mescolare ad una chiacchiera in corsia parlando, magari, di cosa funziona e cosa non funziona nel mondo della sanità brindisina e pugliese. Per l'appunto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA