Ok dalla Regione al piano Jindal da 56 milioni: produrrà plastiche riciclabili

Lo stabilimento Jindal di Brindisi
Lo stabilimento Jindal di Brindisi
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Giovedì 1 Luglio 2021, 05:00

Sbloccata la pratica in Regione, Puglia Sviluppo può finalmente concludere l’iter per il finanziamento dei progetti di sviluppo dello stabilimento brindisino di Jindal Films. Nelle scorse ore, infatti, il dipartimento Sviluppo economico, sezione Competitività e ricerca dei sistemi produttivi, servizio Incentivi alle Pmi e alle grandi imprese, ha ammesso definitivamente la proposta di Jindal Films Europe Brindisi alla fase di presentazione del progetto definitivo. Il provvedimento, specificano comunque dalla Regione, “non determina alcun diritto a favore del soggetto proponente, né obbligo di impegno di spesa per l’amministrazione regionale”. Entro due mesi esatti dalla notifica del via libera da parte della Regione, arrivata nella giornata di martedì, “dovrà essere presentato telematicamente il progetto definitivo”.

L'ok al progetto

Al di là dei tecnicismi burocratici, questo significa che la situazione si è sbloccata ed una volta presentato il progetto definitivo di ampliamento dello stabilimento brindisino, il finanziamento potrà essere erogato da Puglia Sviluppo. A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, era stato il consigliere regionale democratico Fabiano Amati, che aveva puntato il dito contro la burocrazia regionale. L’agenzia della Regione, secondo quanto denunciato dal presidente della commissione Bilancio, non poteva «chiudere positivamente la relazione istruttoria per il finanziamento di 56 milioni allo stabilimento Jindal Film di Brindisi, perché la Sezione ambiente della Regione ritarda il parere sulla sostenibilità ambientale». Il rischio, dunque, per il consigliere era la possibile perdita dell’investimento e delle «relative aspettative di lavoro e ricchezza». Poche ore dopo, era stato il collega del Pd in consiglio regionale Maurizio Bruno a rassicurare rispetto alla pratica per il finanziamento allo stabilimento brindisino di Jindal Films.

Bruno, infatti, su richiesta del Partito democratico della provincia di Brindisi aveva contattato il dipartimento Ambiente della Regione «per condividere la preoccupazione di lavoratori e mondo produttivo sui ritardi della sezione Ambiente che rischiano di perdere l’investimento da 56 milioni per lo stabilimento Jindal Film di Brindisi». Il referente del dipartimento, tuttavia, aveva garantito al consigliere «il forte impegno delle strutture regionali nel dar seguito alle attività di propria competenza “in tempi ragionevoli”. E questo “anche in riferimento alle valutazioni delle istanze di accesso alle misure di finanziamento alle imprese gestite da Puglia Sviluppo”». In particolare rispetto allo stabilimento Jindal, il responsabile del dipartimento aveva assicurato «che l’istruttoria da parte degli uffici della sezione Autorizzazioni ambientali è stata evasa ed è attualmente sottoposta all’attenzione di Puglia Sviluppo per il proseguo dell’istruttoria di finanziamento».

Le nuove linee produttive

A chiedere l’impegno della politica erano stati in particolare i sindacati. A partire dalle Rsu Jindal di Femca, Filctem e Uiltec, ricordando come i progetti dell’azienda, nell’ambito dei Contratti di programma, prevedessero «l’istallazione di nuove linee di produzione, spinte alla realizzazione di nuovi prodotti plastici riciclabili che si sposano in maniera perfetta con il Piano nazionale di transizione ecologica». E non solo. Oltre alle nuove linee produttive, infatti, il progetto prevede «anche un piano di efficientamento energetico, attraverso le energie rinnovabili, che completato proietterebbe lo stabilimento di Brindisi ad essere sicuramente un riferimento del settore in Europa».

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