Tempa Rossa e trivelle, scontro tra Renzi ed Emiliano. Il premier: «Ti stimo e ti voglio bene, ma alcune tue frasi sono troppo volgari»

Tempa Rossa e trivelle, scontro tra Renzi ed Emiliano. Il premier: «Ti stimo e ti voglio bene, ma alcune tue frasi sono troppo volgari»
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Lunedì 4 Aprile 2016, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 20:56

ROMA - «Talvolta si ha l'impressione che qualcuno tra di noi voglia giocare la carta del populismo. Perchè c'è una cosa che mi fa male, il fatto che sia messa in discussione la nostra moralità, trasparenza e onestà». Così Matteo Renzi, aprendo i lavori della direzione Pd, convocata in prima battuta per sciogliere il nodo della posizione dei Democratici rispetto al referendum sulle trivelle ma incentrata in buona parte anche sulla questione giudiziaria di Tempa Rossa, che ha portato nei giorni scorsi anche alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

«Ho molti limiti, ma sono orgoglioso della possibilità che mi ha dato il mio partito di cambiare il Paese - ha proseguito il premier - ho la data di scadenza perché ho detto che non farò più di due mandati, ma ho anche l'integrità di dire che chi ha qualcosa da dire su di me e sulla mia concezione del potere deve avere il coraggio di circostanziarlo. Mi prendo tutti gli insulti personali, ma non l'idea di essere come gli altri. Piaccia o no, qui c'è chi crede che la politica sia una cosa bella e non l'indegno e demagogico qualunquismo dei 5 Stelle o della Lega. La facile demagogia ha le gambe corte: se nel Pd volete discutere nel merito sono pronto a fare convegni e seminari, ma ci deve essere un punto: ci si può dire che non siamo in grado di governare, ma se qualcuno ha dubbi sulla nostra moralità, trasparenza o onestà ha sbagliato destinatario», ha sottolineato il premier attaccando anche la Procura di Potenza: «Le sue inchieste mai a sentenza».

Poi il premier ha illustrato la scelta del non voto al referendum sulle trivelle. «Sul tema dell'energia «prendiamo lezioni da chi parla di numeri e non con slogan astratti. Ad un certo punto - sostiene Renzi - da qualche parte l'energia dobbiamo prenderla e penso che sia meglio non sprecare l'energia che già c'è anziché continuare ad incrementare i portafogli dei russi e degli arabi. Vorrei invitare tutti a informarsi», ha aggiunto. «La discussione è su quella ventina di piattaforme attive entro le 12 miglia: se al termine della convenzione si possa o meno interrompere i lavori. Non sono nuove trivelle o perforazioni, ma piattaforme esistenti entro le 12 miglia che tirano fuori gas e olio. Se vince il sì ci sarà il procedimento di concessioni e autorizzazioni, se vince il no o non si raggiunge il quorum si potrà andare avanti finché petrolio e gas non finiscono».
 


Tra gli interventi più attesi, quello del Governatore della Puglia Michele Emiliano. E la sua è una replica durissima: «Parole imprudenti quelle sulla Procura di Potenza», ribatte. E lo implora: «Non ho dubbi sulla tua moralità, altrimenti non mi confronterei neppure. Io ho votato Renzi, non sono un pezzo della minoranza Dem e continuo a pensare che sia un uomo di grande valore e determinazione, utilissimo per l'Italia, ma ti chiedo di fare la cortesia di ascoltare anche qualcuno che ha i capelli bianchi, che studia le cose. Ti chiedo: ma il Pd si voleva porre la questione del referendum? Come è potuto accadere? Stasera ti ho sentito parlare di politica energetica finalmente. Era così complicato parlarne? Evitare questo referendum e parlarne? O c'era qualcosa dentro il Mise che voleva impedire di parlarne? Io spero che il referendum vinca, io voterò sì e dirò a tutti gli elettori di farlo e di non ascoltare l'indicazione del Pd».
Conclude Emiliano: «Ti hanno detto che la Puglia contrastava Tempa rossa? T'hanno detto una bugia. La Puglia aveva dato parere favorevole all'emendamento Tempa Rossa, te l'hanno mai detto? Forse insieme è possibile che si governi meglio il Paese, se ci parla, e lo dico senza altri fini». 

La replica di Renzi. Nelle conclusioni di Matteo Renzi c'è per la prima volta un riferimento specifico a Emiliano: «Ho stima di Michele e grande rispetto, e non risponderò ad alcune sue frasi un po' volgari.
Quel giorno in cui ero in un luogo di dolore mi hai dato del "venditore pentole" e poi oggi ci hai chiamati "schiavi delle lobby": sono parole che non ti appartengono e sei meglio di così. Noi ti vogliamo bene devi sentirti parte di questa comunità, non devi attirare così l'attenzione. Sono frasi talmente volgari da non essere sincere. Né dimenticherò mai i tuoi racconti da magistrato. Ma quando mi dici di studiare, bisogna avere consapevolezza dei numeri».

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