L'imponente sistema di ricerche persone scomparse messo in atto l‘altro ieri dalla Prefettura aveva perlustrato oltre 10 km quadrati di territorio fino a ieri mattina, nel pomeriggio poi la drammatica notizia che A.C., 34 anni, di Lanciano, è stato trovato morto, impiccato a un albero della folta vegetazione alla base della valle del fiume Feltrino, vicino al ponte che divide i confinanti comuni di Lanciano e Frisa. A fare la triste scoperta un cacciatore che transitava sul posto con diversi cani al seguito mentre in zona proseguivano incessanti le ricerche ad opera dei vigili del fuoco di Chieti con l’ausilio dei cani molecolari e di altri gruppi di protezione civile.
Il corpo decomposto e viso annerito per un decesso avvenuto da giorni, era in posizione flessa con le ginocchia quasi a toccare terra.
A.C. era uscito a fare una delle sue solite passeggiate campestri, a ridosso di contrada Santa Giusta dove risiedeva con la famiglia. Genitori molto preoccupati per il mancato rientro a casa a differenza delle altre volte, anche perché soffriva di problemi. Non era la prima volta che si era allontanato e così in famiglia hanno atteso il solito ritorno, fino a che non è stata fatta la denuncia di scomparsa ai carabinieri sabato scorso. Lunedì poi l’attivazione dell’imponente ricerca con elicotteri, vigili del fuoco, gruppo Alpini di Lanciano e protezione civile San Filippo Neri. Palmo a palmo passati in rassegna boschi, anfratti, grotte, casolari abbandonati in un’area compresa tra Santa Giusta, Serroni e verso Sant’Apollinare, ricca anche di canneti, vigneti e uliveti.
C’era speranza di ritrovarlo, ma l’attesa è svanita dolorosamente ieri pomeriggio. Un colpo al cuore per i genitori, amici e parenti che erano in apprensione e avevano diramato inviti di aiuto per ritrovare A.C. sano e salvo. Purtroppo, così non è stato.