Coronavirus, in Abruzzo parrucchieri, estestisti e centri benessere aprono il 18: ecco tutte le restrizioni

Coronavirus, in Abruzzo parrucchieri, estestisti e centri benessere aprono il 18: ecco tutte le restrizioni
Coronavirus, in Abruzzo parrucchieri, estestisti e centri benessere aprono il 18: ecco tutte le restrizioni
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 09:27
L’AQUILA - Un solo cliente per operatore, prestazioni solo per appuntamento, nessun assembramento in sala d’attesa, distanziamento, sistemi di protezione monouso, sanificazioni. Coronavirus: riaprono così centri estetici, parrucchieri, centri benessere e tatuatori, il prossimo 18 maggio anziché il 1 giugno come aveva stabilito l’ultimo decreto conte.

Un’anticipazione che si deve all’ordinanza della Regione (leggi il provvedimento), fortemente voluta dall’assessore allo Sviluppo economico Mauro Febbo, in accordo con il governatore Marco Marsilio. L’atto è stato firmato e prevede una serie infinita di prescrizioni che tutto il settore dovrà osservare per garantire un servizio alla massima sicurezza possibile. 

Si comincerà con appuntamenti solo tramite telefono, app, social network o e-mail, dilazionati nel tempo in modo tale da evitare attese all’interno dei locali, dove sarà possibile la presenza di un cliente per volta che dovrà, a sua volta,  presentarsi con l’autocertificazione.

Assolutamente vietato entrare con sintomatologia febbrile o avendo avuto contatti con soggetti positivi al cornavirus nei 14 giorni precedenti. Non sarà ammesso chi è rientrato da zone considerate a rischio.

I clienti troveranno dei locali materiale informativo e dovranno entrare obbligatoriamente indossando la mascherina. Altrimenti sarà l’esercizio commerciale a doverla mettere a disposizione. Allo stesso obbligo saranno sottoposti i fornitori esterni. Ogni lavoratore dovrà seguire lo stesso cliente in tutte le fasi della lavorazione: è prevista la possibilità di attuare orari flessibili con turnazioni.

L’operatore dovrà assicurare la distanza interpersonale ogni qualvolta che il lavoro lo consenta, per esempio durante una tintura, l’asciugatura, la posa degli smalti. Ovviamente anche egli dovrà fare uso obbligatorio della mascherina e dovrà curare scrupolosamente l’igiene delle mani, sia durante il lavoro che all’arrivo. 

Rigidissime le prescrizioni che rientrano anche i protocolli nazionali: accertare la temperatura corporea del dipendente all’ingresso, informare tutti lavoratori di restare al proprio domicilio presenza di febbre, indossare sempre guanti monouso, niente anelli, bracciali orologi.

Bisognerà garantire la pulizia e la sanificazione degli ambienti almeno due volte al giorno e comunque in funzione dell’affluenza, dei turni di lavoro e degli impianti di areazione, con particolare attenzione alle superfici di contatto comuni. 

Dove ci sono specifici impianti di ventilazione meccanica controllata bisogna garantire la funzione nelle ventiquattr’ore con regolare pulizia e manutenzione dei filtri.

Dove è possibile bisogna eliminare la funzione del ricircolo dell’aria negli impianti. Per gli strumenti non monouso sarà obbligatorio seguire i protocolli di sanificazione, disinfezione, sterilizzazione e smaltimento nel rispetto delle procedure previste dalla normativa di settore.

Per quanto riguarda i presidi in tessuto è obbligatorio cambiare a ogni cliente e lavare con detergente acqua da temperature; laddove possibile bisogna posizionare pannelli di separazione tra le postazioni i banchi e le casse. 

I negozi all’ingresso dovranno avere dispenser di sapone. Non si potranno avere asciugamani di spugna e di stoffa.

Per quanto riguarda i saloni di acconciatura che non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza un solo cliente bisognerà delimitare con l’applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile per distanze minime di un metro lineare e bisognerà distanziate di almeno un metro le persone attraverso la rimodulazione delle postazioni di lavoro o attraverso l’utilizzo di postazioni alternate, sia zona lavaggio che nelle zone dei trattamenti.

La clientela andrà distribuita tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due persone contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore, asciugatura, altro), ovviamente sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza.

Oltre a queste prescrizioni, nei centri estetici si dovranno utilizzare scarpe monouso, camici monouso o lavare giornalmente gli indumenti ad alte temperatura con prodotti igienizzanti. Si, dovranno detergere accuratamente e sanificare i lettini con ipoclorito di sodio, candeggina o alcol denaturato e arieggiare la cabina dopo ogni trattamento.

L’ordinanza prevede anche una simulazione presso uno più saloni di acconciatura e centri estetici prima dell’apertura dell’attività, utilizzando le procedure previste nel protocollo. 

L’ordinanza chiarisce anche cosa si intende per sanificazione o disinfezione: tutte quelle operazioni che consentono di eliminare i germi patogeni, sia con aquila ebollizione, vapore, aria calda elevate temperature, calore secco radiazioni, sia con disinfettante a base di sostanze chimiche.

Ogni volta che si parla di sanificazione si fa solitamente riferimento alla sanificazione totale che comporta la completa eliminazione degli agenti patogeni dalla superficie dall’aria.
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